Gravidanza interrotta forzatamente al settimo mese
Nella provincia dello Shanxi, in Cina, la Women’s Rights Without Frontiers ha appreso che una donna è stata costretta ad abortire forzatamente al settimo mese di gravidanza, il giorno 3 giugno 2012. Secondo un rapporto diffuso su internet, la donna, Feng Jianmei, sarebbe stata picchiata e trascinata in un veicolo dei funzionari della pianificazione familiare, mentre il marito, Deng Jiyuan, era fuori per lavoro. I funzionari avrebbero chiesto inoltre alla famiglia di Feng di pagare una multa di 40,000 RMB. Questi non avendo ricevuto la somma, avrebbero costretto la donna ad abortire con la forza, ponendo il feto morto sul letto accanto a lei. La donna è stata successivamente sottoposta ad un trattamento medico in un villaggio poco distante. Reggie Littlejohn, presidente della Women’s Rights Without Frontiers, ha dichiarato: “Questo è un oltraggio. Nessun governo può tollerare un atto del genere. I responsabili devono essere perseguiti per crimini contro l’umanità. La WRWF invita il governo degli Stati Uniti e i leader del mondo intero a condannare fortemente l’aborto forzato e tutta la pianificazione familiare della Cina”.
L’immagine della donna con il suo feto accanto:
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Reggie LIttlejohn, Presidente Women’s Rights Without Frontiers