60 anni RPC, decine di tibetani arrestati in Nepal

Kathmandu, 1 ott - Dozzine di esuli tibetani sono stati arrestati in Nepal perche’ accusati di voler turbare le celebrazioni del 60* anniversario della Repubblica Popolare cinese.
Poliziotti in assetto antisommossa, hanno riferito fonti delle forze dell’ordine e alcuni testimoni, hanno fermato circa 40 persone che stavano protestando davanti ad un edificio dell’ambasciata cinese nella capitale Kathmandu. I manifestanti stavano sventolando bandiere tibetane e gridavano slogan come ”No diritti umani in Tibet” e ”Vogliamo un Tibet libero”. Chabiraman Bhattarai, ufficiale di polizia, ha precisato all’Afp che ”saranno rilasciati dopo le indagini necessarie”.

Le forze dell’ordine hanno poi rivelato che altri 38 esuli tibetani sono stati arrestati in quanto sospettati di voler organizzare proteste contro le celebrazioni. Il Nepal ospita circa 20.000 tibetani in esilio fuggiti in massa nel 1959 quando il Dalai Lama fu costretto a scappare dal Tibet, a seguito del fallimento di una sommossa.

Stretto tra l’India e la Cina, il Nepal ha sostenuto la linea di Pechino di ”una sola Cina”, politica che vuole il Tibet parte integrante del territorio cinese.

Il governo di Kathmandu da sempre riceve pressioni da Pechino per sopprimere qualsiasi attivita’ anticinese.

Fonte: Asca, 1 ottobre 2009

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