Amnesty: la Cina tortura gli avvocati
La Cina riduce al silenzio gli avvocati che si occupano di diritti umani. E’ la denuncia che arriva da Amnesty International, che ha presentato oggi (30 giugno) un rapporto ad Hong Kong.
La Cina riduce al silenzio gli avvocati che si occupano di diritti umani. E’ la denuncia che arriva da Amnesty International, che ha presentato oggi (30 giugno) un rapporto ad Hong Kong.
Più di cento cattolici guidati dal cardinale Joseph Zen, vescovo emerito di Hong Kong, hanno protestato ieri 29 giugno (festa dei Santi Pietro e Paolo) davanti al Liaison Office, l’ufficio del governo centrale cinese nel Territorio, contro i trattamenti inumani che le autorità cinesi applicano al clero nella Cina continentale.
Il fisco cinese ha ingiunto all’artista dissidente Ai Weiwei, liberato su cauzione il 22 giugno, di pagare oltre 1,9 milioni di dollari di imposte arretrate e di multe.
In un mondo nel quale essere consumatore è quasi l’unica forma possibile di certificare la propria esistenza, anche l’Africa deve fare i conti con le spietate leggi di un mercato gestito quasi nella sua totalità dalla Cina.
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Domenica scorsa il dissidente cinese Hu Jia è stato liberato. Hu Jia ha passato tre anni e mezzo in carcere con l’accusa di sovversione, colpevole di aver criticato più volte il mancato rispetto dei diritti umani e civili in Cina.
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Milioni di cinesi la sera intonano vecchie canzoni rivoluzionarie nei parchi delle metropoli e ieri la nazione si è fermata per il debutto del kolossal sulla fondazione del partito comunista, glorificazione cinematografica estrema del maoismo.
Zhou Yuanzhi è il terzo attore nel cui nome, in Florida, la Laogai Research Foundation ha intentato una causa per danni nei confronti della CISCO.
Il gruppo GuChuSum, costituito da ex prigionieri politici, celebra la Giornata Internazionale a sostegno delle vittime delle torture, dichiarando che “la tortura è praticata sistematicamente da parte delle autorità cinesi contro i tibetani”.
Hu Jia, noto dissidente, è stato liberato, dopo tre anni e mezzo di carcere, ed è tornato dalla moglie Zeng Jinyan che ha fatto sapere su Twitter che sono “salvi e felici”.
Filippine e Stati Uniti danno il via alle esercitazioni militari navali congiunte nel mar cinese meridionale, dopo le minacciose operazioni condotte da navi paramilitari cinesi in acque che Pechino, ma anche Hanoi e Manila rivendicano come proprie.
Si terrà domani mattina l’incontro tra il presidente cinese Hu Jintao e il suo omologo sudanese Omar al-Bashir arrivato nella notte a Pechino, in ritardo rispetto all’agenda prevista.
Hu Jia, noto dissidente rilasciato ieri dopo 3 anni e mezzo di carcere, ha annunciato che “continuerà la sua missione” di difensore dei diritti umani.
La Cina e il Vietnam si sono accordati per risolvere “pacificamente e attraverso amichevoli consultazioni” la disputa sul mar cinese meridionale.
Più di 60 tibetani sono stati arrestati dalla polizia cinese nell’area di Kardze (regione sudoccidentale della provincia del Sichuan) il 23 giugno scorso.
Il governo di Pechino ha rilasciato un’altro dissidente cinese nel giro di pochissimi giorni. Dopo la liberazione dell’architetto Ai Weiwei, che comunque rimane ancora indagato, è stato scarcerato anche Hu Jia, 38 anni, arrestato nell’aprile del 2008 alla vigilia delle Olimpiadi di Pechino per “incitamento alla sovversione contro lo Stato”.