A Pechino per chiedere giustizia, viene rapito e schiavizzato

Era andato a Pechino per chiedere spiegazioni alle autorità su un problema di terreno e invece è stato rapito e venduto come schiavo ad una fabbrica di mattoni. E’ quanto è successo, secondo quanto riferisce lo Shanghai Daily, a Xiangzheng Yang, 57 anni, un contadino della provincia dell’Hunan. Secondo la ricostruzione del giornale cinese, lo scorso 8 giugno l’uomo era giunto a Pechino ma prima ancora di arrivare in tribunale sarebbe stato rapito nella piazza della stazione ferroviaria. Caricato a forza su un furgone, dopo un lungo viaggio, l’uomo è stato portato in una fabbrica della provincia dell’Hebei dove insieme ad altre persone è stato costretto a lavorare. Solo dopo un mese di segregazione Yang è riuscito a fuggire e a raccontare la sua storia. Il contadino ha detto di essere stato sempre sotto stretta sorveglianza, aggiungendo che gli operai dovevano solo lavorare senza avere la possibilità di parlare tra di loro. Il contadino ha anche rivelato di non aver mai ricevuto nessuna retribuzione e di essere stato spesso anche picchiato dai suoi supervisori. Sembra inoltre che gli operai rapiti fossero di notte tenuti chiusi in un locale chiuso da una porta di ferro e costretti a dormire accanto a cani. Il proprietario della fabbrica di mattoni, contattato dalla stampa cinese, ha ammesso di aver ‘acquistato’ alcuni operai, tra cui Xiangzheng Yang, per circa 1.600 yuan ciascuno (circa 180 euro, ndr) ma ha negato che questi siano stati maltrattati o picchiati. I contorni della vicenda non sono tuttavia ancora ben chiari. Non è infatti inusuale in Cina che persone che si rechino a Pechino per protestare contro denunce ignorate a livello locale vengano poi picchiate, rimandate a casa o in alcuni casi addirittura fatte sparire. Lo scorso settembre un turista, scambiato per una di queste persone, ha denunciato di essere stato brutalmente picchiato e rimandato nella sua provincia di origine da criminali assunti da funzionari locali. Sei funzionari sono stati licenziati nello scandalo che ne è seguito. Non è al momento stato appurato se il caso di Yang possa rientrare tra questi.

Fonte: Partecinesepartenopeo, 21 ottobre 2011

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