Acqua, latte e carne. Gli scandali alimentari in Cina
50 milioni di persone avvelenate dall’acqua contaminata (a causa di livelli pericolosi di fluoro e arsenico), poi è stata la volta dello scandalo del latte contaminato, per eccesso di nitrato in cinque partite di prodotti di latte in polvere forniti dalla Shaanxi Guanshan Dairy Co. Ltd. Infine, sempre nei giorni scorsi, è stato scoperto un giro di carne surgelata di contrabbando. La sicurezza alimentare in Cina torna di moda e c’è da chiedersi, ormai, se la scure repressiva che periodicamente si abbatte sui colpevoli, non nasconda un problema legato al «sistema» cinese.
Periodicamente in Cina emergono alcuni scandali legati alla sicurezza alimentare. Le cause sono spesso inquinamento, pochi controlli di qualità e volontà delinquenziale dei protagonisti. Era già emerso con l’olio di scolo, con altri scandali, clamorosi, legate al latte in polvere per i neonati, era capitato ancora con la carne, ad un certo punto ci fu una strage di maiali gettati nei fiumi.
Oltre all’inquinamento, la questione della sicurezza alimentare è ormai diventato un argomento molto caldo in Cina, e costituisce una delle principali cause per cui molte persone, sia cinesi, sia stranieri, decidono di andare via dal paese. In Cina, molto spesso, non si sa cosa si mangia e cosa si beve.
Di solito nelle grandi città, ad esempio, l’acqua del rubinetto non è considerata potabile e l’ultimo scandalo ha confermato questa realtà.
Sull’acqua lo scandalo è emerso grazie al lavoro di una rivista cinese, l’Oriental Outlook. Come riportato dai media cinesi, una volta sdoganato lo scandalo, «secondo Gao Yanhui, esperto presso il Centro Nazionale per il Controllo delle Malattie Endemiche, quasi 21 milioni di persone hanno sofferto di malattie causate dall’eccessiva esposizione all’acqua contaminata, come la fluorosi scheletrica - una condizione dolorosa che colpisce le ossa e le articolazioni e che può portare nei casi più gravi alla paralisi. Sempre Yanhui avverte, 87 milioni di persone sono a rischio a livello nazionale. Le zone più colpite sono le pianure del nord, con il picco nella provincia dell’Henan».
Il rapporto svela che «l’avvelenamento da arsenico interessa circa 600.000 persone in 131 province, in circa la metà delle regioni della terraferma. L’esposizione a lungo termine può causare problemi alla pelle e cancro ai polmoni, alla vescica, alla pelle e ai reni».
Per quanto riguarda il latte contaminato, come riporta il Telegraph, «livelli di selenio superiori agli standard sono stati trovati in altre due partite di latte in polvere prodotte dalla Xi’an Guanshan Dairy Co. Ltd e dalla Shengtang Industry Co. Ltd. Tutti i prodotti sono a base di latte di capra».
Il Garante ha dichiarato che «il nitrato in sé è innocuo, ma potrebbe diventare tossico se a contatto con particolari tipi di batteri, e che le regolamentazioni sulla sicurezza alimentare devono ancora approvare il selenio tra i nutrienti adatti ad essere utilizzati nelle formule di latte per neonati. I bambini in Cina soffrono di insufficienza renale acuta da latte in polvere».
Infine la carne «contrabbandata», di cui si occupa oggi il Wall Street Journal: «Finora, i funzionari doganali in tutta la Cina hanno preso 21 circoli di contrabbandieri e all’inizio di questo mese hanno sequestrato più di 100.000 tonnellate di pollo, manzo e maiale congelati, secondo l’agenzia di stampa Xinhua. Alcune delle carni risalgono agli anni ’70 e ‘80».
I funzionari hanno trovato la carne nei mercati locali all’ingrosso, «ne hanno stimato il valore a 3 miliardi di yuan, o 483 milioni dollari, e hanno arrestato 20 persone collegate a un’operazione di contrabbando».
Secondo la Xinhua, alcune delle carni trovate sono state contrabbandate attraverso Hong Kong in Vietnam e poi in Cina. Hanno continuato il loro viaggio verso la città di Changsha per essere consegnate in altre parti della Cina, come la provincia sud-occidentale del Sichuan e la provincia meridionale del Guangdong.
Fonte: Simone Pieranni, EastOnline, 25/6/15
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