Amnesty accusa Cina: “usano festività per esecuzioni”

“Approfittando della distrazione della comunità internazionale Pechino commina condanne a morte”. La Cina ribatte: “AI ha preconcetti”.

“Amnesty International ha pregiudizi quando si tratta di parlare della Cina. per questo non andrebbe creduta”. Non le manda a dire il governo di Pechino che risponde in questo modo alle domande dell’organizzazione per i diritti umani che si batte fra l’altro per l’abolizione della pena di morte nel mondo.

L’accusa di Amnesty è che la Cina approfitti delle feste di fine anno per portare avanti esecuzioni capitali quando l’opinione pubblica internazionale guarda altrove distratta.

Wu Gan, 45 anni, blogger noto per le sue campagne umoristiche su internet. Nel 2009 difese pubblicamente una donna che aveva ucciso un membro del partito nella provincia di Hubei, perché l’uomo aveva provato ad abusarla sessualmente. L’attivista, nel 2015, era stato arrestato perché protestava contro la tortura di quattro persone fermate a Nanchang, a Sud est del Paese. Loro sono stati rilasciati in seguito. Lui è rimasto in prigione.

Sul banco degli imputati anche il metodo dei due pesi e due misure della Cina che ha condannato a otto annni l’attivista per sovversione e condonato la pena capitale a un altro in cambio di un’ammissione di colpa oltre a ringraziare le autorità della lor magnanimità.

Fonte: Euronews, 26 dic 2017

English article: Chinese human rights activist jailed for eight years for subversion

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