Arriva Bashir, i cinesi non lo arrestano. Lui mica è un dissidente che si batte per la democrazia?
Si terrà domani mattina l’incontro tra il presidente cinese Hu Jintao e il suo omologo sudanese Omar al-Bashir arrivato nella notte a Pechino, in ritardo rispetto all’agenda prevista. Lo si apprende dal ministero degli Esteri cinese che ieri sera aveva reso noto che, a causa del ritardo di Bashir, gli incontri con i vertici cinesi, inizialmente previsti per oggi pomeriggio erano stati “annullati”. “Questa visita si inserisce nella continuità delle relazioni tra il Sudan e la Cina, che sono rimaste amichevoli”, ha dichiarato Bashir all’agenzia Nuova Cina prima del suo arrivo a Pechino, sottolineando come la Cina sia un “partner strategico” che “non si intromette negli affari interni degli altri Paesi”. Bashir, colpito da un mandato di arresto da parte della Corte penale internazionale per crimini di guerra e contro l’umanità commessi in Darfur, vedrà domani anche il numero due del regime, Wu Bangguo, e il vicepremier Li Keqiang, che dovrebbe succedere all’attuale primo ministro Wen Jiabao. La Cina non ha aderito alla Cpi e non è quindi tenuta a dare esecuzione al mandato di arresto contro il presidente sudanese.
Fonte: Partecinesepartenopeo, 28 giugno 2011
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