Attivista cinese condannato a 18 mesi per aver richiesto un permesso e pubblicato foto
Carol Wickenkamp, Epoch Times, 26.03.2014
In Cina tenere una protesta è legale finché si ha un’autorizzazione scritta, ma se dovessi chiedere un permesso potresti essere arrestato e sbattuto in prigione. Questo è quello che è successo a Gu Yimin, un attivista che ha voluto riportare in vita le proteste di Piazza Tiananmen del 1989. Secondo il media cinese Deutsche Welle, lunedì un tribunale nella provincia di Jiangsu ha condannato Gu, che era stato detenuto dal maggio del 2013 a 18 mesi di carcere e alla privazione dei diritti politici per due anni.
Gu è stato accusato e condannato per «incitamento alla sovversione dello Stato» poiché aveva richiesto nel maggio 2013 al Ministero di Pubblica Sicurezza di poter tenere una manifestazione su piccola scala per commemorare il 24esimo anniversario delle proteste del 1989 in Piazza Tiananmen e di poter pubblicare le foto di quell’evento su internet.
«Oggi il processo andava molto di fretta», ha detto Liu Weiguo, avvocato dei diritti umani di Gu. Ha riferito ad Afp che Gu è stato portato in aula, hanno letto il verdetto prestabilito, ed è stato riportato fuori subito dopo. Non ha avuto alcuna possibilità di parlare con i suoi avvocati prima che il tribunale chiudesse.
«Questa sentenza viola la Costituzione», ha affermato Liu. «Riteniamo che Gu Yimin stesse esercitando il suo diritto alla libertà di parola». Ha aggiunto che avrebbero fatto ricorso.
Liu ha riferito agli intervistatori che Gu aveva ritirato la richiesta e che non è illegale pubblicare una fotografia di un incidente.
Fuori dal tribunale, gli avvocati di Gu sono stati aggrediti da un gruppo di teppisti; gli attivisti per i diritti credono siano stati agenti di sicurezza in borghese. L’avvocato He Hui è stato picchiato dagli aggressori e ha preso un duro colpo alla testa. Le foto delle lesioni sono state ampiamente diffuse su internet. Dato che dopo il pestaggio non si sentiva bene e gli girava la testa, ha rifiutato le interviste.
Quando gli avvocati sono stati assaliti era presente anche la polizia ma non ha fatto nulla per fermare il pestaggio, nonostante le sollecitazioni da parte dei familiari di Gu e dei testimoni. La polizia, al contrario, ha portato gli avvocati alla stazione di polizia per sottoporli a interrogatorio.
Fonte, Epoch Times, http://www.epochtimes.it/news/attivista-cinese-condannato-a-18-mesi-per-aver-richiesto-un-permesso-e-pubblicato-foto—125857
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