Aumentano i prezzi dei carburanti in Cina
In Cina le autorita’ hanno deciso un aumento del 4-4,5 per cento sui prezzi dei carburanti, con la prima mossa di questo tipo dopo cinque mesi di tregua e in questo modo segnalando, secondo gli economisti, che ritengono di avere sotto controllo le dinamiche di inflazione. Ma allo stesso tempo oggi sono stati pubblicati i dati sui prezzi degli immobili, cresciuti dell’11,7 per cento su base annua a marzo nelle 70 maggiori citta’ del Dragone. E questo e’ un fattore che alimenta i timori di insorgere di bolle speculative nella gigantesca economia asiatica, e di generale surriscaldamento dell’economia. Il tutto lascia presagire possibili nuove manovre contenitive da parte della politica monetaria cinese, tramite rialzi dei tassi di interesse. Le autorita’ del Dragone si trovano nella necessita’ di bilanciare l’esigenza di mantenere la crescita economica a livelli elevati, e quella di evitare fiammate dei prezzi o bolle finanziarie che possono essere alimentate anche dal forte afflusso di investimenti dall’estero, attratti proprio dal vigore dell’economia cinese. Per quanto attiene ai carburanti poi, in Cina i prezzi sono rigorosamente regolamentati e questo in passato ha creato problemi di redditivita’ alle societa’ di raffinazione, che avevano finito in casi estremi per innescare estesi problemi di forniture in diverse aree dell’immenso paese. Ora Pechino cerca di mantenere i livelli di utili dei gruppi a regimi tali da garantirne l’operativita’, e lo scorso anno ha deciso in otto occasioni di ritoccare al rialzo i prezzi.
Fonte: AP, 14 aprile 2010
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