Cambiamento nei rapporti Vaticano-Cina sulla nomina di vescovi?
Il Corriere.it il giorno 30 gennaio 2016 ha pubblicato un articolo dai toni altisonanti e ottimisti dal titolo: “Svolta nei rapporti Vaticano-Cina, Francesco nominerà 3 vescovi. Sarà il pontefice e non il governo a nominare i prelati delle sedi locali”.
Nel servizio viene affermato che: “in Vaticano non nascondono la soddisfazione. Perché, per la prima volta dalla rottura delle relazioni diplomatiche tra Santa Sede e Repubblica Popolare, sarà il Pontefice a nominare i nuovi vescovi (probabilmente tre) di sedi vacanti in Cina.”
Non si riesce a comprendere quale sia il motivo di questa compiacenza poiché sempre nello stesso servizio si legge: “Pechino sottopone al Vaticano una lista di nomi “graditi” e tra questi il Pontefice identifica e annuncia il nome prescelto”.
Graditi a chi? Chiaramente al PCC. Cioè viene “suggerito ” quali sono i prelati da nominare. Sono persone che seguono le direttive imposte dal regime e sono scelte molto accuratamente . Prima era il governo cinese che designava, ora dovrebbe essere il Pontefice.
Per cui nella sostanza non cambia nulla,anzi peggiora. La Cina tenta di ipnotizzare la Chiesa e sottoporla alle proprie volontà.
Il dialogo è necessario ma occorre indagare e interrogarsi se esiste la buona volontà del governo cinese e quale è la verità che sta dietro le apparenze delle parole.
Il regime resta totalitario e la libertà di religione in Cina non esiste, unica religione in Cina è il Pcc.
Dietro le parole ci sono i fatti criminali di un governo che ha un potere illimitato e che tiene sotto controllo i tre poteri: legislativo, esecutivo e giudiziario. Questi avvenimenti scellerati devono essere smascherati per amore della verità e della giustizia. Dietro le parole e i fatti c’ė una unica realtà, i milioni di sofferenti perseguitati dal regno degli inferi.
Gianni Taeshin Da Valle, Laogai Research Foundation Italia ONLUS,01/02/2016
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