Rebiya Kadeer: Pechino continua a reprimerci. Ma il Ramadan è sacro

Gli arresti e le condanne contro il popolo uighuro “fanno parte di un piano cinese ben orchestrato. Loro sperano di colpire la nostra etnia durante il Ramadan, perché pensano che siamo più deboli.

Cina, carcere e tortura per gli “eretici” del Falun Gong

Sono passati quattro anni dal suo arresto, e più di tre da quando i suoi parenti l’hanno vista per l’ultima volta.

Malware cinese mira a controllare informazioni sugli uiguri

I ricercatori di Kaspersky Lab hanno annunciato come le autorità cinesi abbiano preso di mira, tramite un malware adeguato, la popolazione uigura cercando di raccogliere il maggior numero di informazioni relative alle attività svolte dalla popolazione. Questo tentativo vorrebbe mettere a tacere le informazioni diffuse sul Turkestan orientale dagli stessi uiguri.

Picchiata e arrestata17enne: chiedeva il ritorno del Dalai Lama in Tibet

La polizia cinese ha picchiato e arrestato una ragazza tibetana di 17 anni, perché chiedeva il ritorno del Dalai Lama in Tibet, l’indipendenza del Tibet e il rilascio del Panchen Lama e di tutti i prigionieri politici tibetani.

Il genocidio culturale in Tibet davanti alla Commissione ONU per i diritti umani

Negli scorsi giorni l’ICT (International Campaign for Tibet) ha presentato alla HRC (Human Right Commission) delle Nazioni Unite un rapporto intitolato “60 anni di malgoverno cinese: discussione sul genocidio culturale in Tibet”.

Ombre cinesi e fiamme tibetane: la “Politica delle Immolazioni”

“Visto il deteriorarsi della situazione all’interno del Tibet che a partire dal 2008 ha portato all’aumento dei casi di autoimmolazione da parte di tibetani, siamo costretti a presentare le nostre dimissioni.

Ancora discriminazioni religiose per gli Uiguri di Hotan

Diffondiamo il nuovo comunicato stampa della Associazione Uiguri Americani (UAA), che ci tiene aggiornati su quanto accade nel Turkestan Orientale a discapito del popolo, della cultura e della religione uigura.

Monaco tibetano muore in prigione per le torture della polizia cinese

Un monaco tibetano è morto nelle carceri cinesi, in seguito alle torture subite dagli agenti di polizia. Il religioso buddista era rinchiuso in una prigione della contea di Nyagrong, prefettura di Kardze, una delle Prefetture autonome del Tibet nella provincia cinese del Sichuan.

Fra i tibetani in fuga in Nepal: “La Cina ci segue anche qui”

Da un lato, i pendii himalayani, dall’altro le acque infuriate del Bhote Koshi: Kodari, 1600 metri sul livello del mare, quattro ore da Kathmandu su una strada spesso dissestata dal panorama magnifico, è un caotico luogo di frontiera fra il Nepal e il Tibet, perso nei fumi neri che escono dai tubi di scappamento dei [...]

Muore nomade tibetano

Questa mattina, verso le ore 6:30 (ora locale) un nomade tibetano si è dato fuoco per protesta contro il regime comunistra cinese in Tibet.

Tibet: monaco torturato, morto

Un monaco tibetano è morto in carcere dopo essere stato picchiato e torturato dalla polizia cinese che l’aveva arrestato con l’accusa di aver affisso alcuni manifesti inneggianti all’indipendenza del Tibet.

Propaganda diffamatoria subita dai praticanti del Falun Gong da parte del Pcc

La volontà del Partito Comunista Cinese (PCC) esercitata tramite rappresentanti dell’Istituto Confucio di Padova fa sorgere problematiche riguardo a come un potere comunista straniero possa dettare gli eventi comunitari sul suolo italiano.

Pechino blocca gli ingressi in Tibet, centinaia di pellegrini fermi alla frontiera con il Nepal

Per controllare la crisi tibetana, dove da mesi vi sono continue manifestazioni e auto-immolazioni di monaci buddisti, le autorità cinesi chiudono la frontiera con il Nepal.

Tibet, Xinjiang e diritti umani: il noto palinsesto delle accuse alla Cina

La campagna di accerchiamento della Cina non si limita solo alle provocazioni militari, alla strategia di alleanze, all’apertura di nuove basi militari o al rilancio di alleanze con i Paesi che la circondano.

Victoria Park, la Veglia per Tiananmen raduna più di 180mila persone

La Veglia del 4 giugno, per ricordare il 23mo anniversario del massacro di Tiananamen a Pechino, ha raccolto oltre 180mila persone al Victoria Park.

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