Cina, nuovo attentato nello Xin Jiang: 3 morti e 79 feriti
Ancora tensioni nella regione autonoma dello Xin Jiang, nell’estremo ovest della Cina. Un’esplosione nella stazione della capitale, Urumqi, ha causato almeno 3 morti e 79 feriti, mentre il presidente Xi Jinping stava completando la visita nella regione. L’agenzia Nuova
Cina ha definito l’attacco un “atto terroristico violento”.
La provincia è una delle più turbolente di tutta la Cina: qui vive l’etnia uighura, turcofona e di religione islamica, che ha sempre cercato di ottenere l’indipendenza da Pechino. Il governo centrale, da parte sua, ha inviato nella zona centinaia di migliaia di cinesi di etnia han per cercare di renderli l’etnia dominante. Inoltre impone serie restrizioni alla libertà religiosa, alla pratica musulmana, all’insegnamento della lingua e della cultura locale.
Gli Uighuri, di lingua turcofona e di religione islamica, sono gli abitanti originari della regione e oggi sono circa il 40% dei 20 milioni di abitanti della provincia.
Dal 2009 è in atto un intenso controllo da parte della polizia e dell’esercito cinese, imposto da Pechino dopo gli scontri nei quali quasi 200 persone persero la vita.
In seguito a quelle violenze sono state inflitte centinaia di condanne a pene detentive e decine di condanne a morte. Le autorità cinesi ritengono che i responsabili delle violenze siano estremisti musulmani, ma gli esuli sostengono che Pechino “esagera” la minaccia del terrorismo islamico per giustificare la repressione contro la popolazione uighura.
Fonte: Radio Free Asia/Agenzie,30/04/2014
English version,Radio Free Asia:
Deadly Knife, Bomb Attack at Train Station in Xinjiang Capital
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