Cina: Bo Xilai nega le accuse al primo giorno del processo

Lu Chen, The Epoch Times, 23.08.2013

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Il 22 agosto, primo giorno del suo processo, Bo Xilai — ex membro del Politburo — ha dimostrato una posizione sorprendentemente combattiva rimanendo del proprio parere, negando e prendendosi gioco delle accuse contro di lui e ripudiando una confessione che aveva rilasciato durante l’interrogatorio disciplinare.

La maggior parte delle accuse mosse dalle autorità sono relative a tangenti che pare abbia accettato quasi un decennio fa da imprenditori. Le sue trasgressioni politicamente più sensibili, indipendentemente che siano state fatte presto o tardi nella sua carriera, sono state lasciate completamente fuori dagli atti.

(Nella Foto: Bo Xilai, ex membro del Politburo, si frappone tra due guardie al Tribunale intermedio di Jinan nella provincia dello Shandong durante il primo giorno del suo processo tenutosi il 22 agosto)

Bo è stato trascinato in aula nel Tribunale Intermedio del Popolo di Jinan nella provincia cinese orientale dello Shandong affiancato da due guardie ma gli è stato concesso di sedersi solo dopo che sono state lette le accuse. Le foto rilasciate sui media cinesi lo mostrano in pantaloni neri e una camicia bianca senza cravatta. Le sue spalle erano ricurve e il ghigno appariscente di una volta è diventato uno sguardo di sfida rassegnato.

Attenti a che il processo venga perlomeno percepito come credibile, le autorità cinesi stanno rilasciando dei post attraverso il profilo del Tribunale Intermedio di Jinan, su Weibo, la versione cinese di Twitter, contenenti trascrizioni, aggiornamenti e file di fotografie in formato JPG. Ma i censori di Internet stanno continuamente cancellando la sezione di commenti sulle osservazioni critiche rivolte al Partito o al procedimento giudiziario.

Giovedì le accuse principali contro Bo consistevano nel fatto che avesse accettato tangenti per 1,11 milioni di yuan (circa 135 mila euro) da un uomo di nome Tang Xiaolin, l’amministratore delegato della Dalian International Development Ltd. Co., così come 21,79 milioni di yuan (circa 2,67 milioni di euro) di bustarelle da Xu Ming, imprenditore miliardario e capo di un conglomerato. Bo Xilai è stato il sindaco di Dalian dal 1993 al 1999.

«Permettetemi di dire alcune semplici parole — ha sottolineato Bo — Nel video che abbiamo appena guardato di Tang Xiaolin, ho veramente visto la prestazione vergognosa di un uomo che ha venduto la propria anima». Bo ha detto di aver fatto una confessione contro la sua volontà nel corso di un interrogatorio segreto effettuato dal Partito conosciuto comeshuanggui, ma ora «non so nulla di tutto ciò. La mia mente non ricorda niente del genere».

Ha definito Xu Ming, al quale un tempo è stato vicino, «un vero e proprio truffatore» e «un cane rabbioso che morde ovunque».

Quando è stata portata alla luce la questione della confessione di Gu Kailai — moglie di Bo — intesa a dimostrare che quest’ultima ha prelevato più di 95 milioni di euro dalla cassaforte della coppia, Bo ha detto: «Penso che la testimonianza di Gu Kailai sia estremamente comica, assolutamente ridicola». Ha aggiunto: «Vi faccio un esempio…» prima di procedere discutendo dei dettagli di quel periodo e del perché ritenesse che le accuse non siano credibili. Gu, secondo quanto ha detto, è una «persona culturalmente raffinata e una moderna donna intellettuale». Raramente hanno avuto occasione di parlare di soldi, in base a quanto emerso dalle sue affermazioni.

Al processo non vi è alcun inviato indipendente. Le decine di giornalisti che sono giunti da tutta la Cina per riferire sull’evento, sono stati condotti in un edificio situato dall’altra parte della strada, dove stanno semplicemente seguendo gli aggiornamenti del profilo del Tribunale di Jinan tramite Weibo. «Non abbiamo niente da dire — ha postato il profilo di Lanjing Financial, un sito web di notizie — Tutti qui stanno semplicemente ricaricando [la pagina, ndt] su Weibo. Siamo venuti qui da molto, molto lontano solo per questo~~», il profilo ha aggiunto una serie di emoticon volte a esprimere esasperazione.

Il processo di Bo Xilai, e tutto ciò che dallo scorso anno lo ha preceduto, è uno degli eventi politicamente più significativi in Cina degli ultimi dieci anni. Bo era un membro del Politburo del Partito Comunista Cinese, da cui viene designato il Comitato Permanente, un gruppo di sette uomini che governano la Cina.

Dalla sua roccaforte Sud-orientale di Chongqing, Bo stava tentando di raggiungere un potere politico di livello più alto attraverso la mobilitazione di eventi canori in stile maoista e utilizzando tutta la potenza degli apparati di sicurezza per punire i ‘gangster’ — tra i quali i critici dicono vi siano stati i suoi avversari e dei legittimi imprenditori — spogliandoli dei loro beni.

Si ritiene inoltre che abbia tramato un colpo di Stato insieme a Zhou Yongkang, funzionario capo della sicurezza, per prendere il potere prima che Xi Jinping, l’attuale capo del Partito, potesse insediarsi. Xi ha preso il timone del Partito nel novembre dello scorso anno.

Nel suo passato di funzionario nella provincia del Liaoning alla fine degli anni 90 e nel primo decennio del nuovo millennio, Bo Xilai ha supervisionato l’espansione dei campi di prigionia utilizzati per perseguitare i praticanti del Falun Gong. Il Liaoning è stata inoltre una regione chiave in cui si ritiene abbiano avuto luogo espianti forzati di organi dai praticanti del Falun Gong in detenzione, mentre la provincia era sotto il controllo di Bo.

È stato anche un pupillo politico di Jiang Zemin, l’ex leader del Partito che ha dato il via alla persecuzione del Falun Gong nel 1999. La rapida scalata al potere di Bo attraverso le fila del Partito è stata in parte attribuibile al convinto sostegno di Jiang, una ricompensa per l’entusiasta intensificazione della persecuzione del Falun Gong da parte di Bo, secondo quanto suggerito da diversi resoconti.

Wang Lijun, ex braccio destro di Bo, è stato registrato mentre si vantava di aver eseguito «migliaia» di trapianti «sul posto» nella sua clinica di ricerca collegata al Ufficio di Pubblica Sicurezza di Jinzhou. Ma un litigio tra Wang e Bo agli inizi del 2012, ha causato una crisi nel loro rapporto e che ha colpito direttamente la carriera di Bo fino ad arrivare a questo processo.

Vi è una certa divergenza di opinioni tra i commentatori se le dichiarazioni fatte giovedì da Bo facciano tutte parte del piano o se stesse realmente sfidando le autorità.

Chen Shuqing, attivista per i diritti umani residente nella provincia dello Zhejiang, ha detto in un’intervista telefonica con The Epoch Times che «il processo a Bo Xilai è come una recita, a seguito di una prova pianificata. La cosiddetta ‘trasmissione in diretta’ non è propriamente in diretta. Viene pubblicata su Weibo. In questo modo, nel caso in cui emerga qualcosa fuori dal copione, come ad esempio il caso di Wang Lijun, la persecuzione del Falun Gong a Dalian e il tentato colpo di Stato contro Xi Jinping, possono scegliere di non trasmetterlo».

Reuters ha citato Zhang Sizhi, che ha difeso la signora Mao durante il processo contro la Banda dei Quattro nel 1980: «Sa esattamente cosa dire e cosa non dire — ha affermato Zhang — Sembra come ci sia stato un accordo in precedenza».
Shi Cangshan, commentatore indipendente sugli affari del Partito residente a Washington, ha detto in un’intervista con Ntd Television che la performance di Bo giovedì «ha lanciato un segnale molto chiaro: Bo Xilai è pronto a combattere fino alla morte contro il Partito centrale». Ha suggerito che le autorità potrebbero decidere di ‘mettergli pressione’ nel momento in cui Bo continuasse.

Se Bo Xilai andasse fuori copione resistendo alle accuse portate avanti dal Partito, starebbe ancora partecipando alla stessa recita. «Anche se Bo respingesse le accuse contro di lui starebbe ancora seguendo i piani in quello che, in sostanza, è un pezzo da copione di teatro politico», ha scritto su Twitter Nicholas Bequelin, ricercatore di Human Rights Watch.

Il processo si è concluso intorno alle 18 e proseguirà il 23 agosto alle 08:30, secondo quanto riferito dal profilo Weibo ufficiale del Tribunale di Jinan.

Wenweipo, il giornale di Hong Kong pro-Pechino, ha speculato su come Bo possa essere punito: «Informazioni trapelate da Pechino dicono che Bo sarà condannato a 15 o 20 anni – ha riportato il giornale – Altre affermano che gli anni potrebbero essere 13. Ma le nostre fonti dicono che è più probabile che siano 16»

Fonte; http://www.epochtimes.it/news/bo-xilai-nega-le-accuse-al-primo-giorno-del-processo—123888

English Version:
http://www.theepochtimes.com/n3/258699-bo-xilai-denies-charges-in-first-day-of-trial/

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