Cina: i campi di rieducazione nel Xinjiang detengono migliaia di persone
Alcune persone sono detenute perché avevano la barba, altre perché hanno un figlio che studia all’estero, altre per essere andate il pellegrinaggio alla Mecca.
Radio Free Asia riporta che secondo alcune fonti migliaia di cittadini “politicamente scorretti”, nella provincia dello Xinjiang, sono detenuti in campi rieducazioni in due contee della regione.
I campi si troverebbero a Ghuljia (in cinese Yining), nella prefettura autonoma di Ili Kazakh (Yili Hasake), a Korla (Kuerle), e nella prefettura autonoma di Bayin’gholin Mongol(Bayinguoleng Menggu) di cui Korla è capitale, conterrebbero circa 3600 persone.
Le informazioni sono state rilasciate da alcuni ufficiali locali che avrebbero riferito a Radio FreeAsia che questi campi sarebbero stati rinominati in “Centri per lo sviluppo della carriera” in un tentativo di mascherare la loro reale natura.
Minewer Ablet, un’insegnante presso una scuola a Turpanyuz a Ghulja, è stato assegnato a questa struttura come assistente presso il Campo n. 4, uno dei 5 centri di rieducazione della contea.
Minewer ha affermato di non sapere esattamente quante persone siano detenute al momento in questa struttura. “Sono responsabile all’insegnamento nella classe n.33, ed ho visto in un registro che vi sono 44 classi”, ha detto la donna.
Altri corsi comprenderebbero l’insegnamento di “leggi, normative e corsi di addestramento per la carriera”.
“Vi sono tra i 30 e i 50 studenti per ogni classe, così posso stimare che il numero totale di persone che prendono parte a questi corsi è attorno a 1500”.
Un’altro assistente, Tursun Qadir, che insegna nella stessa struttura, ha detto a RFA che di 45 persone nella sua classe, la maggioranza sono “ex criminali o sospetti”, compreso un certo numero di Uiguri che hanno già scontato una pena in carcere in seguito alla rivolta contro i cinesi di Ghulja 20 anni fa (l’incidente di Ghulja)”.
“Tra questi, ve ne sono alcuni che sono stati 10-15 anni in prigione per essere stati accusati di aver preso parte agli incidenti di Ghulja, il 5 febbraio 1997”, avvenuti in seguito all’esecuzione di 30 indipendentisti Uiguri da
parte delle autorità.
L’incidente lasciò 9 morti sul campo, secondo i media, ma altre stime portano la conta a 167.
“Il motivo principale per cui vengono portati qui è perché hanno preso parte ad insegnamenti religiosi illegali”, ha detto, aggiungendo che i detenuti comprendono persone che si solo lasciate crescere la barba 10 anni fa e parenti la cui colpa è quella di avere mandato i propri a figli in scuole religiose clandestine.
Lo studente più vecchio ha 66 anni, mentre il più giovane 19. Nel gruppo sono comprese anche un certo numero di persone illetterate.
Centri di addestramento o Centri di rieducazione?
Nessuno degli istruttori contattati telefonicamente da RFA nel Campo n.4 ricordava il nome della struttura, ma una fonte, che ha voluto rimanere anonima, ha menzionato il nome posticcio ufficiale della struttura: “Centro per lo sviluppo delle Abilità per la carriera professionale”, recandosi all’aperto per leggere il nome su un cartello.
Nessuno degli istruttori ricorda precisamente il nome di questa struttura, perché il nome è stato cambiato almeno 4 volte negli ultimi 8 mesi per celare le attività del centro ad occhi indiscreti.
All’inizio si chiamava “Centro per l’addestramento delle leggi e delle normative per i cittadini”, poi è stato rinominato in “Centro per l’addestramento della carriera per i disoccupati”, poiancora “Centro per lo sviluppo delle abilità nella carriera professionale”.
Secondo l’istruttore, lo staff vive dentro il campo e condivide lo stesso cortile con i detenuti. Il cancello principale del centro è controllato 24 ore su 24 e gli istruttori devono richiedere un permesso speciale per abbandonare la struttura.
Gli studenti non possono lasciare il campo fino a quando non hanno completato tutto il programma, ma la durata del corso è incerta, le regole impongono che il programma sarà completato solo quando sarà stato raggiunto un certo livello di soddisfazione da parte delle autorità.
“Ho insegnato qui negli ultimi sei mesi”, ha aggiunto la fonte. “Nessuno nel mio corso ha completato il corso e nessuno sa quando l’addestramento finirà”. Lo stesso istruttore ha poi passato il telefono ad un detenuto, che ha detto a RFA di essere trattenuto nel campo n.4 per avere aiutato suo fratello che stava studiando in Turchia,inviandogli dei soldi.
“Dal momento che il mio ‘crimine’ non è molto grave, sono stato mandato qui, mentre mio fratello è in prigione per aver mandato suo figlio all’estero senza ottenere il permesso governativo.” “So che questo campo si chiama Centro per lo sviluppo delle abilità per la carriera professionale, ma sono stato portato qui in manette e con un sacco nero in testa. E’ stato solo dopo aver passato il cancello di sicurezza che mi sono state tolte le manette ed il cappuccio è
stato rimosso”.
Un altro detenuto di nome Osman Tursun, che ha avuto modo di parlare con RFA per telefono grazie ad uno istruttore, ha detto che è stato mandato nel campo dopo che lui e molti altri residenti del villaggio Yengitam avevano ascoltato occasionalmente alcuni insegnamenti religiosi durante un matrimonio nel 2012.
“Cinque anni fa sono andato ad un matrimonio dalle mie parti. Lì c’era un uomo che discuteva degli insegnamenti del Quran, anche se non mi ricordo bene”, ha detto l’uomo.
Korla
Alcune fonti a Korla hanno affermato che negli ultimi anni la popolazione uigura ha subìto numerose perquisizioni casa per casa durante le campagne anti terrorismo. La municipilità ospita tre centri di rieducazione con almeno 2100 detenuti, compreso un “Istituto Socialista” al cui interno sono confinate più di 40 figure religiose.
Secondo Rehim Yasin, segretario del partito comunista nel villaggio Qara Yulghuna a Korla, ha detto che 86 persone provenienti dal villaggio sono detenute su 1678 residenti.
“Questi luoghi sono stati concepiti per rieducare persone che sono state accusate di essere politicamente scorrette”.”Ogni campo contiene almeno 700 persone, così nei tre centri vi sono almeno 2100 persone”.
Secondo Mutellep Esset, segretario del partito per l’ufficio di Saybagh a Korla, ha detto a RFA che non è chiaro quante persone siano detenute nei centri di rieducazione, ma molte di questi hanno dei contatti all’estero.
“Attraverso il mio lavoro ho scoperto che vi sono 13 persone del mio distretto che sono state detenute per avere fatto un viaggio all’estero con una compagnia turistica, uno per avere fatto un pellegrinaggio alla Mecca due anni fa, e due persone che hanno studiato in Turchia per un breve periodo prima di fare ritorno a casa”.
Secondo le indagini di RFA, sembra che siamo in presenza di una vasta rete di campi di rieducazione nella regione dello Xinjiang.
Le fonti indicherebbero che non vi sarebbero molti detenuti di origine Han. La maggior parte dei detenuti sarebbero nelle regioni meridionali dove, si concentra la maggioranza della popolazione uigura.
In precedenza questo mese, alcuni ufficiali hanno detto che migliaia di Uiguri e di altre minoranze etniche musulmane, compresi Kazaki e Kyrgizi, sono stati imprigionati in campi di rieducazione senza poter avere alcun contatto con le loro famiglie, secondo alcune politiche studiate per contrastare l’estremismo nella regione.
Human Right Watch ha richiesto al governo cinese di liberare le migliaia di persone imprigionate nel Xinjiang e di chiudere i centri di rieducazione Il governo cinese incolpa alcuni gruppi uiguri di avere innescato violenze e proteste negli ultimi anni in Cina, ma secondo molti osservatori internazionali il governo esaspera la portata della minaccia del gruppo etnico, ed è responsabile delle politiche di rappresaglia e per le centinaia di decessi dal 2009.
Cina oggi, ottobre 2017
English article,Radio Free Asia:
Re-Education Camps in Two Xinjiang Counties Hold Thousands of Uyghurs: Officials
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