Cina, “centri per il lavaggio del cervello” drammaticamente in aumento al posto dei campi di rieducazione

Nel mese di novembre 2013 , la stampa occidentale ha molto scritto sulla cosiddetta chiusura dei Laojiao in seguito alle dichiarazioni del Partito comunista cinese a Novembre, e al piano per abolire il famigerato sistema dei campi di lavoro forzato.

La verità è che i Laojiao hanno semplicemente cambiato nome in ”centri per ammonizione ed educazione o centri di ammonimento”.

Nella foto: L’ingresso del famigerato campo di Masanjia

E’ un importante apparato nella persecuzione dei dissidenti, non solo del popolo cinese ma anche dei cristiani, dei cattolici, dei tibetani, dei monaci buddhisti, dei sacerdoti , delle minoranze religiose (es.Uighuri), dei delinquenti comuni,del Falun Gong, etc… e di chiunque abbia un punto di vista differente dalle ideologie del regime.

Secondo un rapporto pubblicato sul sito Minghui del gennaio 2014, da quando alcuni campi di lavoro forzato sono stati chiusi, il numero dei soli praticanti del Falun Gong incarcerati nei centri di lavaggio del cervello è aumentato drammaticamente.

Molti detenuti , imprigionati nei campi di lavoro forzato, non sono stati liberati dopo che alcuni di campi di lavoro forzato sono stati chiusi , ma sono stati trasferiti direttamente nei centri di lavaggio del cervello.

Un altro articolo su Minghui.org ha riferito che, nel corso del 2013, il Pcc ha istituito 157 centri di lavaggio del cervello in 27 province e 737 persone solo appartenenti al Falun Gong sono stati inviati in questi centri.

Dall’inchiesta è emerso che la causa più comune di morte nei centri di lavaggio del cervello è stata la forzata iniezione di droghe che danneggiano il sistema nervoso; che ha causato i maggiori casi di morte. La seconda causa più comune è quella di picchiare i prigionieri a morte. Nella maggior parte dei casi di morte sono state utilizzate molteplici torture.

COSA SI INTENDE PER “IL LAVAGGIO DEL CERVELLO”?

Costringere le persone contro la propria volontà

La peculiarità del sistema LAOGAI, rispetto ai precedenti modelli sovietici e nazisti, è il sistematico lavaggio del cervello del detenuto.
Questo si attua mediante l’indottrinamento politico quotidiano sulle verità infallibili del comunismo e mediante l’autocritica.

L’indottrinamento politico si effettua con “sessioni di studio” giornaliere, che hanno luogo dopo le lunghe e dure ore di lavoro forzato.

L’autocritica ha, invece, luogo davanti ai sorveglianti ed agli altri detenuti ed è finalizzata a “riformare” la personalità di chi si auto-accusa. Innanzitutto si devono elencare e analizzare le proprie colpe.

Successivamente ci si deve accusare pubblicamente di averle commesse, procedendo alla riforma della propria personalità, per diventare una “nuova persona socialista”.

E’ necessario infine mostrare – con i fatti – la propria lealtà al Partito, spesso denunciando i propri amici e parenti, i quali a loro volta sono costretti ad accusare e condannare il detenuto.

Lu Decheng, uno dei tre famosi giovani che lanciarono gusci d’uova pieni di vernice sul ritratto di Mao Zedong in Piazza Tian An Men il 23 maggio del 1989, detenuto nei LAOGAI per 9 anni, durante la sua intervista con l’agenzia di stampa Asianews, il 4 giugno 2007, illustra la sua esperienza nei LAOGAI.

Ha detto Lu Decheng “Ho passato 9 anni in un laogai. Era in realtà una fabbrica che produceva autoveicoli.

Eravamo costretti al lavoro forzato per 15-16 ore al giorno.. Dopo il lavoro dovevamo seguire le ‘sessioni di studio’, di indottrinamento forzato, che dovevano trasformarci in persone fiduciose nel socialismo”.

Harry Wu spiega : quando si entra nel campo, la prima cosa è confessare il proprio crimine.

Bisogna ripetutamente dire loro il proprio crimine. Non dimenticare mai nessun dettaglio. La confessione è di primaria importanza, perchè distrugge la dignità. Bisogna dire “ sono un criminale, sono colpevole, voglio accettare la riforma del pensiero, voglio cambiare me stesso, voglio essere fedele al presidente Mao “.

Gianni Taeshin Da Valle, Laogai Research Foundation,14/04/2014

Per leggere il rapporto, clic qui:

Rapporto Minghui, Gennaio 2014

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