Cina, dal figlio unico al cane unico

Si sa che la Cina si sta occidentalizzando sempre più. E tra i tanti costumi imitati del mondo occidentale vi è quello sempre più crescente di avere un animale da compagnia. Fortunatamente si potrebbe dire, viste le tanti immagini che circolane sull’web delle torture inflitte agli animali. Ma se in un’ Europa e negli Stati Uniti, dove le crescite sono negli ultimi decenni diminuite e le famiglie sono sempre meno, non risulta essere un grande problema, nel Paese più popoloso del mondo lo è eccome. Questo sembra essere il motivo principale per cui a Shanghai, una megalopoli che conta almeno 20 milioni di abitanti, il governo ha deciso di varare una legge che impone ai suoi abitanti di possedere un cane unico, per arginare il crescente numero di animali domestici presenti nella città. La stampa di Stato ha infatti riportato che la nuova legge entrerà in vigore il 15 maggio e imporrà a ogni famiglia di avere al massimo un solo cane. Una legge che ricalca quella imposta trent’anni fa, concernente il figlio unico. Oggi ancora in vigore anche se in termini più elastici. Se non fosse stata decisa la politica del figlio unico, la popolazione cinese odierna conterebbe 400 milioni di persone in più, dati questi elaborati dalla Commissione nazionale della pianificazione familiare. La nuova legge dispone che dei cuccioli si occuperà un’agenzia del governo o possono essere ceduta a una famiglia che non possiede animali, ma solo fino a quando l’animale non abbia compiuto i tre mesi. Inoltre le famiglie che già possiedono più di un cane hanno il diritto di continuare ad allevarli. Secondo le fonti governative oggi sono presenti a Shangai circa 800.000 cani di cui solo il 25% si ritiene sia stato registrato.

Sabina Sestu

Fonte: Wake up News, 24 febbraio 2011

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