In una nuova campagna diretta a favorire la fedeltà tibetana a Pechino, le autorità cinesi in Qinghai hanno iniziato a distribuire premi ai monaci tibetani e ai monasteri ritenuti in collaborazione con le regole del PCC.

Il 6 marzo, una riunione convocata a Malho, ha riunito i rappresentanti di circa 40 monasteri della zona appartenenti a diverse scuole del buddismo tibetano.

“I funzionari del ‘United Front Works Department and the Religious Affairs Bureau’ hanno distribuito premi del valore di circa 10.000 yuan [1450$ circa.] Ogni ai singoli delegati hanno anche dato i premi del valore di diverse migliaia di yuan ai monasteri dei delegati”, ha riferito una fonte a Radio Free Asia, parlando in condizione di anonimato.

“Allo stesso tempo, hanno avvertito che i monaci che avevano recentemente viaggiato in India e Nepal sarebbero stati identificati e puniti. Molti ritengono che questo è uno stratagemma cinese per anticipare le proteste tibetane del 10 marzo”, l’anniversario della rivolta nazionale del 1959, fallita contro il dominio cinese in Tibet, ha aggiunto la fonte.

Le autorità cinesi a Rebgong hanno spesso avuto incontri con i tibetani locali, esortandoli a sostenere le politiche di governo e di “apprezzare i benefici ampi e completi di sviluppo e di assistenza del governo.

Fonti nella regione e in esilio hanno dichiarato nel marzo del 2016, le autorità hanno imposto nuove radicali restrizioni ai monasteri di Rebgong, imponendo di seguire rigorosamente la guida di comitati di gestione statali imposti e rafforzando il divieto di esposizione di foto del leader spirituale in esilio il Dalai Lama.

Traduzione a cura della Laogai Research Foundation

Fonte: Radio Free Asia, 7/3/17

English article: China Hands Out Monetary Awards to ‘Patriotic’ Tibetan Monks, Nuns in Rebgong