Documentare la persecuzione: video di vittime di tortura contrabbandati dalle prigioni cinesi
Avviso: questo articolo contiene immagini di vittime di tortura che possono urtare le persone più sensibili
Da quando è iniziata la persecuzione del Falun Gong nel 1999, sono stati segnalati allucinanti resoconti di torture nei campi di lavoro, nei centri di detenzione e nelle carceri cinesi, ma fotografare o girare video in questi luoghi non è mai stato possibile, tanto meno contrabbandare questo materiale.
Sopra : la Prigione di Benxi Prison nella provincia di Liaoning,Cina. (Minghui.org)
Un praticante del Falun Gong di nome Yu Ming ha cambiato le cose.
Yu è riuscito ad avere dei video registrati segretamente sia nel famigerato Masanjia Labor Camp che nella prigione di Benxi, riuscendo a contrabbandare i filmati.
Nella prigione di Benxi, Yu ha usato telecamere nascoste per documentare la morte di un praticante a causa di torture e ha conservato il resoconto scritto di un altro. Queste sono le loro storie.
Filmato nel 2016 al Benxi Central Hospital che mostra Hu Guojian ammanettato al letto in coma:
La morte di Hu Guojian
Nel 2017, Yu Ming è stato imprigionato nell’ospedale della prigione di Benxi, nella provincia di Liaoning, per aver praticato il Falun Gong ; era la sua quarta incarcerazione. Lì, avrebbe incontrato l’amico praticante Hu Guojian, entrambi travolti dalla persecuzione.
La prigione di Benxi fotografata con una telecamera nascosta da Yu Ming nel 2017:
Il Falun Gong, noto anche come Falun Dafa, fu introdotto per la prima volta in Cina nel 1992 e si diffuse rapidamente con il passaparola. Una pratica spirituale tradizionale, il Falun Gong implica il vivere secondo i principi di sincerità, compassione e tolleranza uniti alla pratica di cinque serie di esercizi meditativi.
L’allora capo del Partito Comunista Cinese, Jiang Zemin, temeva la popolarità del Falun Gong e in particolare che i suoi insegnamenti morali tradizionali potessero rivelarsi più attraenti per il popolo cinese dell’ideologia ateista e materialista del PCC.
Nel luglio 1999, Jiang ordinò una campagna per sradicare questa pratica.
Una panoramica scattata da Yu Ming a Hu Guojian nel suo letto d’ospedale:
Hu Guojian, un praticante del Falun Gong di 45 anni della città di Fushun, nella provincia nordorientale della Cina di Liaoning, fu nuovamente arrestato il 7 luglio 2015, cinque anni dopo essere stato rilasciato da una detenzione di dieci anni. Questa volta fu condannato a quattro anni di carcere.
Il 4 maggio 2016, Hu fu trasferito nella prigione di Benxi, dove fu sottoposto a lavori forzati, privazione del sonno e mancanza di cibo. Quando sua moglie lo visitò 19 giorni dopo, fu allarmata dal constatare che aveva perso piu di un terzo del suo peso, da più di 90 kg a meno di 50 kg.
Filmato nel 2017 nell’ospedale del carcere di Benxi che mostrava Hu nel suo letto di degenza:
Il 26 maggio, Hu fu accompagnato portato in bagno dal detenuto incaricato Wang Xingang e dai detenuti Yuan Dejia e Yu Changlong. Essi lo spogliarono degli abiti, gli versarono ripetutamente acqua gelida sulla testa, poi lo costrinsero a sedersi su una piccola panchina e non gli permisero di dormire.
Verso le 22:00, Hu perse conoscenza e cadde a terra. I detenuti presero a calci la sua testa e lo rimproverarono duramente.
Filmato nel 2017 nell’ospedale del carcere di Benxi che mostrava Hu sdraiato in coma:
Constatato che questo trattamento non lo rianimava, fu portato di corsa all’ospedale, dove gli fu diagnosticata una grave emorragia cerebrale che richiedeva un intervento di neurochirurgia.
Hu cadde in coma, solo 22 giorni dopo il suo trasferimento nella prigione di Benxi. Non ha mai ripreso conoscenza.
Dopo otto mesi in ospedale, nonostante il suo stato vegetativo, Hu fu dimesso e riportato in prigione per terminare il suo mandato.
La prigione di Benxi ripresa con una telecamera nascosta da Yu Ming nel 2017:
Fu questo il momento in cui Yu fu in grado di riprendere segretamente un filmato di Hu che giaceva a letto in coma.
Dopo aver scontato il suo mandato di quattro anni, Yu è stato rilasciato il 31 ottobre 2017. Ha iniziato a contattare la famiglia di Hu e ha cercato di ottenere giustizia per Hu.
Filmato girato il 14 maggio 2018 con una telecamera nascosta all’interno del Benxi Central Hospital, che mostra la famiglia di Hu piangente in ospedale:
La mattina presto del 14 maggio 2018, la famiglia di Hu fu improvvisamente informata dalle autorità della prigione che Hu era in condizioni critiche ed era stato rimandato all’ospedale centrale di Benxi.
Era già mezzogiorno quando la famiglia di Hu raggiunse l’ospedale, insieme a Yu. Yu iniziò a riprendere filmati segretamente non appena furono arrivati. Capì subito l’importanza della documentazione video di tutto.
C’erano più di una dozzina di poliziotti sulla scena. Alla fine scoprirono che Yu stava registrando video.
Erano arrabbiati e volevano immediatamente confiscare la telecamera nascosta di Yu. Mentre Yu cercava con difficoltà di tenere in mano la telecamera, le sue mani iniziarono a sanguinare nel tentativo inutile di aggrapparsi alla telecamera. Alla fine dovette mollare la presa.
Riprese girate il 14 maggio 2018 con una telecamera nascosta all’interno del Benxi Central Hospital, che mostrano la famiglia di Hu Guojian piangente:
Quello che la polizia non scoprì, però, era che in realtà Yu aveva due telecamere nascoste addosso. La polizia trovò e confiscò quella attaccato alla sua maglietta; ma non si accorse di un’altra al polso.
Alcune ore dopo l’arrivo della sua famiglia in ospedale, Hu morì, all’età di 48 anni.
Ad oggi il suo corpo è ancora congelato e conservato nell’obitorio. La sua famiglia ha rifiutato di cremare il corpo, ritenendo che debba essere tenuto come prova per dimostrare che la sua morte è stata causata dal pestaggio nella prigione di Benxi. Vogliono cercare giustizia.
Le autorità una volta hanno offerto di pagare alla famiglia di Hu 100.000 yuan ($ 14,866) per “risolvere” la questione e far cremare il corpo di Hu. Ma la sua famiglia ha rifiutato.
Yu ha detto che la famiglia di Hu ha sofferto tremendamente dalla morte di Hu. Sua madre era così sconvolta che la sua malattia cerebrovascolare peggiorò e divenne paraplegica. Suo figlio sta studiando all’università. Sua moglie non ha un lavoro a tempo pieno e ha avuto un momento molto difficile a sostegno dell’intera famiglia.
La madre di Hu ha dovuto essere ricoverata in una casa di cura perchè spesso voleva suicidarsi, dato che non voleva essere un tale peso per la moglie di Hu.
La morte di Lu Yuanfeng
Yu ha anche documentato la morte provocata dalla tortura di Lu Yuanfeng.
Yu ha incontrato anche Lu, un agricoltore di 62 anni del villaggio Daxing nella città di Shenyang, provincia di Liaoning, all’ospedale della prigione di Benxi verso la fine del 2016.
Lu era stato appena torturato con pesanti sevizie, tra cui una seduta di elettrochock di 45 minuti con bastoni elettrici ad alta tensione e un periodo in completo isolamento. Dopo che il medico aveva dignosticato una la pressione sanguigna pericolosamente alta, fu inviato in ospedale.
Dopo aver appreso della situazione di Lu, Yu suggerì a Lu di annotare tutti I passaggi della sua tortura e di presentare un reclamo formale contro i suoi torturatori, cosa che lui fece.
Carta d’identità, Lettera manoscritta e una foto di Lu Yuanfeng:
Nella sua denuncia scritta a mano contro Jia Changhai (numero di identificazione della polizia: 2151227), capo della Brigata di educazione e disciplina del n. 2 quartiere della prigione di Benxi, Lu scrisse:
“Alle 10:00 del 9 novembre 2016, l’imputato Jia Changhai ha ordinato al detenuto Wang Kebin di portarmi all’ufficio per l’educazione e la disciplina del reparto n. 2. Dopo essere entrato nell’ufficio, Jia Changhai mi ha chiesto se credevo ancora nel Falun Gong. Ho detto di sì. Poi Jia Changhai e un’altra guardia della polizia, Niu Dai, mi hanno ammanettato le mani dietro la schiena, mi hanno schiacciato a terra e hanno sottoposto a scariche elettriche la schiena, il petto, la testa e le mani per più di dieci minuti fino a quando la batteria si è esaurita. Soffrivo di continue angosce; la mia schiena era ferita. Durante l’intero processo, Niu ha camminato sulla mia testa. “
Dopo aver scritto la lettera di reclamo, Lu ruppe la penna a sfera, scosse il suo inchiostro, premette il pollice sull’inchiostro e poi impresse la sua impronta sulla lettera in modo che fosse “legalmente” e firmata ufficialmente, secondo la tradizione cinese.
In realtà, Lu fu sottoposto a scosse per altri 35 minuti fino a quando la batteria si esaurì sul terzo bastone quel giorno. Dopo aver finalmente accettato di rinunciare al Falun Gong, Jia non fu più torturato. Niu non ha mai sollevato il piede dalla testa di Lu durante l’intero calvario di 45 minuti.
Lu rimase nell’ospedale della prigione solo 10 giorni prima di essere riportato indietro e continuò a essere torturato e costretto a fare lavori pesanti.
Il 26 agosto 2017, Lu ha avuto un infarto e cadde, rompendosi le gambe. La prigione lo mandò in un ospedale esterno per una radiografia, ma lo portarono indietro senza sottoporlo a ulteriori trattamenti medici.
Quando Lu fu rilasciato il 19 novembre 2017, le sue condizioni erano così gravi che era praticamente paralizzato da gambe rotte e vista compromessa. Inoltre, non poteva più parlare correttamente.
Ventuno giorni dopo, Lu morì a casa, all’età di 63 anni.
Prigione di Benxi ripresa con una telecamera nascosta di Yu Ming:
Yu è riuscito a far uscire dal carcere la lettera di reclamo di Lu mentre era ancora in prigione, perché era troppo pericoloso conservare la lettera lì. Dopo che Yu fu rilasciato, 20 giorni prima del rilascio di Lu, riuscì a recuperare la lettera di Lu da dove era stata nascosta. Poi iniziò a cercare di contattare la famiglia di Lu, per vedere se si poteva fare qualcosa per assicurare alla giustizia le guardie di polizia che torturavano Lu.
Dato che non aveva contatti con Lu, ci volle un po’ per trovare l’indirizzo di Lu.
Alla fine, arrivò a casa di Lu solo per scoprire che Lu era appena morto.
“Riesco a malapena a descrivere come mi sono sentito,” disse Yu. “A parte queste due morti che ero riuscito a documentare con video, c’erano più di una dozzina di praticanti del Falun Gong intorno a me che erano stati torturati a morte durante la persecuzione. Quante vite dobbiamo perdere prima che si fermino questi omicidi? “
Traduzione a cura della Laogai research Foundation ItaliaOnlus
Fonte: The Epoch Times,21/05/2019
English version:
Documenting Persecution: Videos of Torture Victims Smuggled out of Chinese Prison
Anche il Daily Mail riporta questa barbaria del regime cinese, con più prove scioccanti:
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