CINA-GEAPRESS : Una nuova investigazione condotta da Animal Equality e Last Chance for Animals.(Video)
L’attenzione degli animalisti è stata questa volta indirizzata verso due allevamenti di cani procioni e volpi nella provincia cinese di Shandong. Solo che il cane procione, non corrisponde al Procione (Procyon lotor) ma è quello di un canide (Nyctereutes procyonoides).
Nel filmato proposto si vedono diverse fasi dell’allevamento, fino all’uccisione per elettrolocuzione e conseguente scuoiamento degli animali.
Secondo Animal Equality le pelli finirebbero nei magazzini di diverse parti del mondo.
Mostrate anche le etichette con le indicazioni che al consumatore potrebbero apparire ingannevoli o poco chiare. Di certo è difficile immaginare quale sia l’animale la cui pelle costituisce la pelliccia o suo inserto. Improbabile, forse, ricollegare quei peli colorati a qualcosa di simile al fido che magari si tiene al guinzaglio.
La famiglia, infatti, è la stessa come quella del lupo, la volpe (già tristemente nota per le pellicce) o il cane domestico.
Secondo Animal Equality, la carne degli animali morti, potrebbe finire per la stessa alimentazione di quelli allevati.
Il lavoro di Animal Equality e Last Chance for Animals è stato condotto sotto copertura ed è durato tre mesi.
Ad ogni modo, non meravigliamoci degli allevamenti cinesi. Elettrolocuzione, oltre che gasazione, sono le tecniche utilizzate anche negli allevamenti occidentali.
La presenza del Cane procione, poi, è cosa non recente. Proprio questo canide, sebbene originario dell’est asiatico, è comparso allo stato naturale in Italia ed ancor prima, in altre zone dell’Europa. Sono animali scappati da allevamenti europei destinati a rifornire l’industria pellicciaia.
Geapress,13/10/2014
VIDEO ANIMAL EQUALITY: “Investigation into raccoon dog fur in China”
(Le immagini contenute in questo video possono urtare le persone più sensibili.)
English version,MarketWatch,click here: “Last Chance for Animals’ Investigation Reveals Deception and Cruelty in Fur Industry”
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