Cina: il dramma dei bambini rapiti, il caso di un padre in cerca del figlio rapito.(Video BBC)

Cina. Il dramma dei bambini rapiti rappresenta per il paese asiatico il problema più grave ed irrisolto, spesso l’ignoranza o la noncuranza dei genitori interessati o una legge che stabilisce lo status di rapimento solo dopo 24 ore dalla denuncia e solo con prove di reato, aggravano ancora di più la situazione.

Bambini rapiti in Cina: un padre alla ricerca del figlio rapito

La storia di Xiao Chaohua è commovente e testimonia sia il dramma che l’amore. Xiao Chaohua è un padre che ha avuto la sventura di vedersi rapito il figlio, Xiaosong, un bambino di appena 5 anni, e che non si è rassegnato all’idea di perderlo per sempre. Il fatto è accaduto nel 2007, Xiao Chaohua ha accompagnato al mare i figli Xiaosong e la sorella Lu per costruire insieme a loro castelli di sabbia, sulla via del ritorno il piccolo ha chiesto degli spiccioli per comprare un dolcetto e si è allontanato dal padre, pochi istanti ed il bambino era misteriosamente sparito, rapito. Xiao Chaohua ha abbandonato il lavoro e sta girando tutta la Cina alla ricerca del proprio figlio, sono oramai 8 anni che gira a bordo del suo furgone tappezzato di manifesti con la foto del bambino. Un coraggio ed un amore che fino ad oggi non hanno trovato la giusta ricompensa: ritrovare il proprio figlio.

Bambini rapiti in Cina: un commercio vile ed assurdo

La storia del piccolo Xiaosong è molto simile a tante altre storie: ogni anno in Cina almeno 10 mila bambinivengono rapiti, secondo fonti governative, almeno più del doppio secondo fonti americane o umanitarie, addirittura 70 mila secondo associazioni umanitarie cinesi in quanto le statistiche ufficiali considerano solo quelli in cui c’è prova del reato, mentre non sono conteggiate le persone scomparse. Molti bambini vengono sfruttati come mendicanti, o venduti (anche in Occidente) per adozioni a pagamento, oppure utilizzati come veri e propri schiavi nelle fabbriche, o, scenari peggiori, avviati alla prostituzione o utilizzati per il traffico di organi. In Cina i bambini non sono rapiti per avere un riscatto, ma usati per i vari commerci sopra descritti. Spesso sono figli di famiglie povere delle province rurali che non sanno nemmeno come denunciare la loro scomparsa e non hanno tempo per cercarli. Persino gli orfanotrofi vendono i minori ospitati nella struttura per ottenere una percentuale dai trafficanti, come dimostra il caso dell’orfanotrofio di Guixi. Sembra esista un vero tariffario per il commercio dei bambini rapiti: dai 3.000 dollari per le femmine e fino ai 10.000 dollariper i maschi.

Bambini rapiti in Cina: qualcuno riabbraccia i propri genitori

La polizia cinese, in una maxi operazione scattata dopo sei mesi di indagini che ha coinvolto 11 province, ha arrestato 301 persone legate al traffico dei minori e liberato 92 bambini che potranno così riabbracciare i propri genitori. Ma tra questi bambini c’è da segnalare un caso pietoso che dimostra la crudeltà e la mancanza di umanità dei suoi rapitori, il caso del piccolo Binbin di appena 6 anni. Il bambino purtroppo ha perso per sempre la vista in quanto la rapitrice gli aveva rimosso i bulbi oculari per rivendere le cornee con strumenti non sterilizzati. Orrore senza fine, in quanto si segnalano anche altri casi terribili, dei tanti bambini a cui gli sfruttatori troncano le braccia o le gambe e sfigurano il volto per impietosire i passanti e quindi guadagnare di più con le elemosina.

EcoLiberoNews,13/03/2015

English article,BBC News: The father searching for his abducted son”

 

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