Il governo cinese distrugge tombe di famiglia per sfruttare i terreni in agricoltura
Tra gli abitanti dei villaggi nelle aree rurali circostanti la città portuale di Tianjin si è scatenata una indignazione generale perché il regime cinese ha ordinato la distruzione di tombe di famiglia costruite su terreni che Pechino vuole sfruttare quali terre agricole per garantire la sicurezza alimentare del paese.
I governi locali hanno sequestrato bare, distrutto lapidi e spianato tumuli in tutta la Cina negli ultimi anni. Nel caso di Tianjin, le autorità la scorsa settimana hanno emesso un ordine per rimuovere tutte le tombe dai terreni agricoli circostanti entro la fine di questo mese.
La campagna contro le tombe ha “radicalizzato l’opinione pubblica locale”, ha detto Yuan Canxing, professore associato del Wuxi City College nella Cina orientale. “La popolazione ritiene che la campagna di demolizione del governo si stia accaparrando il terreno dei morti”. Queste misure restrittive hanno gettato un’ombra sulla festa di ‘Qingming’ di questo weekend (‘Festa della Pulizia delle Tombe’), una festa nazionale in cui i cinesi onorano le tombe dei loro antenati portando cibo e altre offerte e riordinandole e decorandole.
La campagna di demolizione avviene dopo che nel 2017 e per il quarto anno consecutivo le aeree di terra disponibile a livello nazionale per l’uso agricolo sono diminuite, ed è pericolosamente vicina a quella che Pechino considera la “linea rossa” di 124 milioni di ettari ritenuta necessaria per garantire che il paese possa nutrirsi autonomamente.
Yuan Canxing, professore associato al Wuxi City College, afferma che la superficie agricola è minacciata non solo dall’urbanizzazione ma dall’inquinamento del suolo e le autorità cercano di liberare nuove aree per la coltivazione rimuovendo i tumuli dai campi. La campagna contro le tombe ha colpito tradizioni culturali profondamente radicate tra gli agricoltori cinesi delle zone rurali, che credono che la presenza pacifica dei morti benedica le generazioni future. “Nella cultura tradizionale cinese, profanare le tombe di altre persone porta la maledizione più crudele”.
Ha anche alimentato le lamentele tra i cinesi di etnia Han che comprendono la maggioranza della popolazione. Hanno subito il peso delle precedenti campagne governative, come la politica impopolare del figlio unico e altri tentativi di modernizzazione forzata. “Alcune minoranze” avrebbero il permesso di trasferire le loro tombe in cimiteri designati, in un evidente riferimento alle consistenti comunità musulmane della zona. Un utente di Weibo, Taijiude Chenmo ha pubblicato un commento: “Questo provvedimento ostile sta eliminando la cultura Han, e favorisce ogni altra cultura diversa dalla Han.
L’esproprio forzato delle tombe non è limitato a Tianjin. Il mese scorso, il governo locale di Jingjiang, nella provincia di Jiangsu, ha iniziato a demolire tombe con le ruspe. Ha offerto Rmb 200 ($ 33) per tomba alle famiglie sconvolte, riporta il Global Times.
Altri distretti hanno anche affermato che le lapidi e i funerali messi in evidenza con “spirito esibizionistico” ostacolano le campagne nazionali di austerità e di lotta alla corruzione. Contrariamente agli usi e tradizioni dei cinesi rurali, I cinesi delle città sono quasi sempre cremati. I cimiteri per seppellire le ceneri - tra cui lapidi riccamente intagliate ammassate lungo stretti sentieri di cemento - si moltiplicano come funghi nelle principali città cinesi.
Un terreno vicino a Pechino può costare circa 100.000 Rmb ($ 14,900), a seconda delle dimensioni e della posizione, all’incirca un anno di salario per molti lavoratori urbani. In campagna, le tombe sono solitamente disseminate su colline, terreni agricoli di famiglia o lungo i lati di strade e canali, dove la terra è libera.
In molte regioni della Cina centrale, gli abitanti dei villaggi acquistano le bare con molti anni di anticipo e vengono utilizzate per la loro morte. Alcuni abitanti del villaggio anziani rifiutano di trasferirsi con i loro figli in città a causa della paura della cremazione.
Una delle scoperte sorprendenti dopo il terremoto del Sichuan del 2008 sono state le bare vuote allineate accanto alle macerie dei villaggi rurali. Erano state recuperate dalle case in rovina per l’uso futuro dei sopravvissuti. Ma in una regione del sud-est l’anno scorso, le autorità hanno confiscato bare e le hanno distrutte in una campagna per la cremazione globale di tutta la popolazione.
Tradotto da Laogai Research Foundation Italia Onlus
Fonte: Financial Times,06/04/2019
English article,Financial Times:
Chinese governments clear rural tombs for farmland
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