Cina: il sistema del firewall blocca i più importanti servizi internet

In Cina il sistema di firewall diventa sempre più restrittivo. La polizia cinese fa in modo non solo di bloccare i servizi di accesso alla navigazione internet, ma anche di eludere la censura su internet.

La polizia cinese sta tentando di aggirare i servizi web americani. Ad esempio per tutto il mese di dicembre scorso non è stato possibile l’utilizzo di Gmail, adesso è operativo, ma la ripresa è stata molto lenta. Il paese dunque, in sostituzione, aveva applicato il servizio di Outlook per leggere le mail, ma con molta difficoltà dato che Outlook si bloccava spesso, probabilmente opera della polizia?

L’obiettivo del firewall cinese sembra essere quello di bloccare i maggiori servizi web dell’occidente e già quattro dei cinque siti più importanti su Internet sono stati vietati.

Google: è stato gradualmente vietato, le prime interruzioni sono state avviate nel 2011 quando è stato bloccato il servizio di Google Docs e Google Maps.

Youtube: Il sito di video-sharing è stato vietato in Cina dalla fine di 2007 fino all’inizio del 2008, anche se poi è tornato online. Ma era solo un’apertura temporanea: è stato bloccato di nuovo nel marzo 2009, e non sembra più essere accessibile.

Facebook: è il servizio più colpito da quando, nel 2009, degli attivisti che avevano ideologie contrarie al governo avevano iniziato ad usare Facebook per divulgare il loro pensiero.Twitter: anche questo bloccato nel 2009 seppur non del tutto dato che, nel 2010 una donna, “la prima martire al mondo di Twitter“, è stata accusata di aver scritto sul social un messaggio satirico.

Instagram: è stato chiuso a settembre scorso per evitare che si diffondessero foto delle manifestazioni pro-democrazia.

Mentre il mondo si apre a nuove prospettive, all’intercomunicazione e alle relazioni internazionali, la Cina sembra chiudersi in sé stessa in un iperprotezionismo e in una difesa esagerata che non dà modo di aprirsi al confronto col mondo.

Young Teha Social Paper,30/01/2015

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