Cina: la censura impedisce di conoscere i veri danni dell’esplosione a Tianjin
Che cosa sta davvero accadendo a Tianjin? Dopo l’esplosione e gli incendi che hanno devastato la zona industriale della quarta città cinese, la censura del partito comunista cerca di contenere critiche e domande sgradite. La distonia fra Pechino e le autorità locali è però clamorosa. In città è stata ordinata l’evacuazione di tutti coloro che si trovano nel raggio di tre km dall’epicentro dell’esplosione che ha causato la morte di oltre 100 persone. Mentre una cinquantina di pompieri sono ancora dispersi.
I giornalisti, soprattutto stranieri, sono tenuti a debita distanza, Ufficialmente per evitare disinformazione. Nessuno sembra però poter negare che l’ aria è inquinata da cianuro di sodio, sostanza che si incendia a contatto con l’acqua. In questa terribile incertezza ai parenti dei vigili del fuoco di cui non si sa più nulla viene solo detti aspettare. Sono anche arrivatii ad interrompere una conferenza stampa ufficiale.
Dice una donna: “Vogliamo risposte, non c‘è nessuna informazione”. Un uomo aggiunge: “Vogliamo vederli, che siano vivi o morti. Ci lasciano in sospeso, ma io non voglio aspettare più a lungo. Si tratta di mio fratello”. Fra le buone notizie il salvataggio di un uomo di una cinquantina d’anni. Ha subito danni per i prodotti chimici respirati, ma secondo i media ufficiali le sue condizioni siono stabili.
Fonte: Alberto De Filippis, Euronews, 16/8/15
Articoli correlati:
Condividi:
Stampa questo articoloCondizioni di utilizzo - Terms of use |
---|
Potete liberamente stampare e far circolare tutti gli articoli pubblicati su LAOGAI RESEARCH FOUNDATION, ma per favore citate la fonte. |
Feel free to copy and share all article on LAOGAI RESEARCH FOUNDATION, but please quote the source. |
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale 3.0 Internazionale. |