Cina: “le Città Fantasma”, l’emorragia del capitalismo selvaggio cinese (Video)

L’estrema povertà delle zone rurali e lo spostamento forzato dei nomadi in Cina sono le cause della più impressionante migrazione interna mai vista dall’umanità. Nel 2005 si erano spostati in 350 milioni, più degli abitanti degli Stati Uniti. Saranno concentrati nelle nuove metropoli oltre un miliardo di persone.

Il numero dei grattacieli costruiti negli ultimi anni copre una superficie pari a dieci volte New York, ed entro il 2020 la seconda potenza economica del mondo vanterà quattro megalopoli da 80 milioni di individui l’una.

Foto della città di Ordos nell’ora di punta

Perché i cinesi, da sempre contadini, hanno improvvisamente scelto di cambiare vita e di abbandonare il luogo dove sono nati?

La ragione è una sola: lo ha deciso il Partito Comunista Cinese.

Trent’anni fa il paese doveva trasformarsi nella fabbrica del mondo, e i coltivatori di riso si sono reinventati operai per l’Occidente. Oggi la Cina punta a diventare il nuovo mercato globale, e gli operai, strozzati dal cappio finanziario di Europa e Usa, devono mutarsi in consumatori.

Il potere cinese può contare sulla stabilità interna solo se riesce a realizzare e a mantenere una crescita infinita. Come? Creando metropoli in grado di alimentare ingordi centri commerciali, convincendo i contadini-operai a trasformarsi in impiegati-consumatori, rendendo edificabili e sfruttando le risorse naturali dei territori occupati con la prepotenza.

L’effetto è devastante

Negli ultimi cinque anni la Cina ha sprecato qualcosa come 6.8 trilioni di dollari.

Lo sostiene un rapporto della Hu Ce National Development e Reform Commissioni, ente statale responsabile dei piani regolatori, e Wang Yuan, ricercatore dell’Accademy Macroeconomic Research.

Il rapporto è stato analizzato e commentato dal Financial Times, che così si è espresso:

Il rapporto giunge in un momento critico per un paese che ė alle prese con il tasso di crescita più basso dell’ultimo quarto di secolo e evidenzia allo stesso tempo, le risonanti anomalie legate agli incentivi statali, in particolar modo a quello del settore automobilistico e dell’acciaio, accompagnati dalla corruzione dei funzionari pubblici e dal boom di operazioni immobiliari.”

Nel 2008, per salvare l’economia nazionale dalla prima crisi di Europa e Usa, Pechino ha stanziato 600 miliardi in opere pubbliche. I governi locali, indebitati fino al collo con le banche di Stato, sono diventati i principali mediatori di immobili e terreni, requisiti con la forza.

Risultato? Migliaia di grattacieli e centinaia di metropoli in costruzione ovunque, anche nel deserto e sugli altopiani dell’Himalaya, e la più numerosa popolazione del mondo per la prima volta incatenata non tanto dalla paura politica, ma dall’incubo dei mutui per la casa e dell’auto.

Ordos è l’esempio più significativo delle città-fantasma della nuova Cina urbanizzata, progettate per alimentare gli istituti di credito pubblici,per tentare di mantenere artificialmente alti i valori immobiliari e generare una massa sufficiente di consumi, con scarsi risultati.

Il palcoscenico del comunismo di mercato mostra circa 30 mila deportati dai campi sono costretti a vagare tra distese di cantieri pensati per due milioni di residenti.

A Qingshuihe, nello Shaanxi, dopo investimenti di svariati miliardi per una città modello sorta dal nulla, i quartieri già venduti sono stati abbandonati per assenza di abitanti.

A Huaxi, nel 2011 e’ stato inaugurato il primo grattacielo al mondo dove le autorità hanno obbligato a trasferirsi un intero villaggio contadino di duemila persone. La promessa di “risparmiare terra da coltivare” si è rivelata una ennesima menzogna del Pcc.

Gli esempi sono molti, c’ė da riflettere come questi folli proseliti influiscono i rapporti economici, il cammino della razza umana, il significato di convivenza sociale,della politica e della conservazione delle risorse ambientali.

La politica predatrice e totalitaria del governo cinese in ogni settore viola i diritti umani, genera continue e disperate rivolte.

Sun Liping, professore di sociologia presso l’università Qinghua di Pechino, ha recentemente aggiornato i dati relativi alla protesta pubblica: nel 2010 le manifestazioni sono state circa 180mila, quasi 500 al giorno, e il doppio rispetto ai dati del 2006.

Indefinibile la sofferenza che genera il Pcc a milioni di persone e indicibile il voltare le spalle dei governanti a tali gravi violazioni, su grande scala.

Gianni Taeshin Da Valle,Laogai Research Foundation.06/12/2014

Video di SkyTG24, clic quì: “Le Città Fantasma Cinesi”

Descrizione video
Esistono intere città di recentissima costruzione completamente disabitate. In Cina una delle bolle immobiliari più disastrose dell’ultimo decennio.

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