Cina: nessun risarcimento per chi perde l’unico figlio

Lu Chen,Epoch Times,02/05/2014

Una volta in Cina c’era un detto: «crescere un bambino tiene lontana la vecchiaia». Ma sempre più famiglie cinesi che hanno perso il loro unico figlio stanno affrontando difficoltà finanziarie nei loro anni del tramonto, e sono arrabbiati per la politica di lunga data del regime cinese che di solito nega loro di avere più di un figlio.

Oggi 2.431 di questi genitori scoraggiati hanno ricevuto una risposta negativa a una petizione lanciata due anni fa, che chiedeva un risarcimento per aver perso il figlio unico.

La Commissione Nazionale per la salute e la Pianificazione familiare ha riferito ai genitori che non esiste alcuna politica di risarcimento per loro.

La risposta è arrivata dopo che il 21 aprile, 240 rappresentanti dei petizionisti si sono recati a Pechino per la quarta volta, secondo il Legal Evening News.

Questi genitori e molti altri sono ora contrariati verso quella che ritengono una politica a carattere abusivo che emette multe severe per non conformità e tuttavia non permette alcun ricorso per le conseguenze che possono derivare dall’effettiva osservanza della legge.

«Come cittadini abbiamo adempiuto l’obbligo della politica del figlio unico, ma speravamo che lo Stato stabilisse una certa protezione per i rischi che ci siamo assunti», hanno scritto i genitori nella loro lettera al Governo.

«CHI CI SARÀ A SEPPELLIRMI?»

La politica del figlio unico è stata lanciata in Cina nel 1980 come metodo di controllo della popolazione sulla base di teorie scientifiche dubbie. Si applica a tutti anche se ci sono eccezioni, come le famiglie di contadini che si affidano al lavoro manuale: queste famiglie sono autorizzate ad avere un secondo figlio se il primo è una ragazza o è disabile.

Tuttavia il numero di famiglie che hanno perso il loro figlio unico da quando è stata istituita questa politica è aumentato. Nel 2010 i calcoli dall’Annuario Statistico sulla Sanità in Cina mostrano che più di un milione di famiglie hanno perso il loro unico figlio; ogni anno circa 76 mila figli unici muoiono, secondo il portavoce di Stato Beijing News.

I genitori attualmente coinvolti in questa controversia con il regime sono per lo più cinquantenni, e i loro figli nella maggior parte dei casi sono morti in modo imprevisto nella loro adolescenza intorno ai vent’anni; ora questi genitori oltre a soffrire per il dolore della perdita, devono affrontare anni di solitudine senza il minimo sostegno finanziario.

«Non so chi si prenderà cura di me quando starò male, né chi mi seppellirà quando morirò», ha detto una madre leader del gruppo dei petizionisti; si è identificata come ‘mamma di Di’, in un’intervista al Legal Evening News.

RISARCIMENTO IRRISORIO

I genitori hanno sottolineato che mentre le pene finanziarie per aver violato la politica del figlio unico sono rigorose, il compenso per le conseguenze di avervi aderito è inesistente.

Le autorità pagano solo quelle che loro chiamano «spese di manutenzione sociale» per i trasgressori della politica. Queste sono riscosse durante tutto l’anno, ma non esiste un registro pubblico del totale delle tasse raccolte, né uno che segnali dove sono stati spesi i soldi. Un avvocato ha però tentato di accedere ad alcune delle informazioni ed è rimasto sorpreso da quello che ha scoperto.

Lo scorso luglio Wu Youshui ha richiesto alla provincia orientale del Zhejiang che ciascuna delle 31 province cinesi consegnasse i documenti ufficiali con le informazioni; 24 province hanno fornito i dati questo gennaio, secondo Beijing News.

In totale i dati hanno mostrato che il Governo ha guadagnato 20 miliardi di yuan (2,3 miliardi di euro) da tutti i cittadini che hanno violato la politica del figlio unico nel 2012. Le altre sette province non sono riuscite a rispondere, comprese province come l’Anhui, che hanno una popolazione di oltre 60 milioni di persone.

Ma la compensazione non si può certo paragonare a quei bei numeri.

Nel 2008 il Governo ha cominciato a offrire una «tassa di assistenza» di 135 yuan (15,5 euro) a persona al mese, per le famiglie che avevano perso il figlio unico. Dopo una serie di ricorsi e petizioni, la tassa di assistenza è stata leggermente aumentata a 340 yuan (39 euro) per i residenti urbani e a 170 yuan (19,5 euro) per i residenti rurali, da questo gennaio.

Ma i genitori esigono un’equivalenza tra la sanzione e il risarcimento. «C’è una legge per la riscossione di contributi per aver violato la politica del figlio unico, quindi ci dovrebbero anche essere leggi per risarcire coloro che seguono il criterio. Obbligazioni e tutela dei diritti dovrebbero andare di pari passo», riferiva la petizione.

SESSANTENNE CON GEMELLI PICCOLI

Tristezza e solitudine sono le maggiori cause di sofferenza per i genitori che hanno perso i loro figli unici. Ma la sessantenne Guo Min ha preso in mano la situazione in modo straordinario e ora è madre di due gemelli di quattro anni, riferiscono i media cinesi.

Incapace di sopportare il dolore per aver perso la sua unica figlia in un incidente d’auto nel 2005, nel 2011 Guo, quando aveva 56 anni, ha deciso di tentare una procedura ditrasferimento dell’embrione e con successo ha dato alla luce due gemelli, un bambino e una bambina.
Ma questo le ha anche portato un onere finanziario e la sua pensione di 1.800 yuan (208 euro) al mese è lontana dall’essere sufficiente per crescere una famiglia a Pechino. Guo ora si arrangia con lavori di contabilità part-time, che le forniscono 300-400 yuan al mese.

PROMESSE NON MANTENUTE
Per anni la pesante propaganda ha promosso la politica del figlio unico, ma ciò che il regime ha promesso nel corso degli anni è cambiato continuamente.

Un titolo di giornale nel 1985 diceva: «Abbiate un solo figlio e il Governo si prenderà cura di voi quando sarete vecchi». Nel 2005 una parola è stata modificata: il Governo «vi aiuterà» a prendervi cura di voi quando sarete vecchi. Nel 2012 è diventato «posticipate il vostro pensionamento e potrete prendervi cura di voi». Fino al 2013 in cui hanno affermato: «Ipotecando la vostra casa potrete prendervi cura di voi quando sarete vecchi».

Le foto di questi slogan contrastanti si sono diffuse su internet.

Fonte,Epoch Times- http://www.epochtimes.it/news/cina-nessun-risarcimento-per-chi-perde-l-unico-figlio—126127

English version:
No Relief for Loss of Only Children in China

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