Cina: perseguitati praticanti di altre religioni

Secondo l’articolo del sito internet Minghui del 3 marzo 2004 la divisione del campo di lavoro di Pechino si trova a Tuanhe, nella contea di Daxin, Pechino.
Le persone che sono condannate ai lavori forzati (tra i quali i praticanti del Falun Gong) provenienti da diversi luoghi vengono temporaneamente detenuti in quel luogo. Secondo i praticanti che vi sono stati il posto è famigerato per le atrocità commesse dalla polizia.

Quando i praticanti del Falun Gong oltrepassano il cancello, un gruppo di poliziotti arriva, buttando i praticanti a terra. I poliziotti, ciascuno con un bastone elettrico in mano, formano due linee, con all’interno i praticanti. Forzano quindi i praticanti ad accovacciarsi sui talloni, con le dita delle mani intrecciate e le mani dietro la testa, mentre i gomiti vengono incastrati tra le gambe. Chi disobbedisce viene colpito da scariche elettriche e pestato. Questo è il primo abuso che tutti i praticanti hanno subito all’ingresso.

Nel centro di detenzione tutti I praticanti, compresi quelli obbligati a firmare la dichiarazione di pentimento, erano divisi in gruppi e forzati a lavorare duro, come impacchettare i bastoncini usa e getta “igienici” e cartoni da imballaggio. Erano tutti obbligati a impacchettare tra 7.000 e 10.000 paia di bastoncini al giorno. Ragnatele, calzini sporchi, escrementi di pollo e catarri sono stati a contatto con questi bastoncini “igienici”, che poi vengono distribuiti dal PCC in diversi ristoranti di differenti zone.

Nel 2004, mentre era detenuto nella solita divisione, il praticante Zhang Liqian ha rifiutato di scrivere una dichiarazione di pentimento ed è stato brutalmente picchiato da quattro o cinque poliziotti. La praticante Shen Wenmin è stata privata del sonno per due settimane per aver
gridato “Falun Dafa è Buona”, nel maggio 2002. Quando la praticante Fang Yongmei ha rifiutato di scrivere una dichiarazione di pentimento, la polizia ha istigato alcuni tossicodipendenti a picchiarla, causandole brutte ferite ai piedi. Poiché non ha ricevuto adeguate cure mediche i muscoli nei suoi piedi sono stati permanentemente danneggiati, e non può camminare normalmente. Il volto della praticante Yu Suqin è stato schiacciato ed a causa di questo i suoi denti sono caduti. Una volta è quasi svenuta, mentre era sottoposta ad alimentazione forzata.

Nel caso i praticanti non finissero la quota di lavoro assegnata erano privato del sonno. Spesso dovevano lavorare fino a mezzanotte. Alcuni praticanti non hanno potuto lavare la loro biancheria per oltre due mesi. Molti hanno avuto i pidocchi. Talvolta i poliziotti cercavano di forzare i praticanti a prendere sostanze sconosciute. Quando il praticante rifiutava, i poliziotti lo picchiavano, quindi premevano la sua testa chiudendogli il naso, mentre gli versavano la sostanza nella gola.

Tutti quelli che sono stati in quel posto sanno che è davvero un inferno.

Alla fine del 2006 è stato stabilito lo squadrone 11, chiamato anche il “gruppo d’attacco”, con il solo scopo di assalire praticanti donne.

Facciamo appello a tutte le persone di buon cuore, da differenti aree perché telefonino e scrivano lettere per salvare il praticante e artista Fan Yiming.

(Fonte: DossierTibet, 27 Gennaio 2009)

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