CINA: Polizia detiene due microblogger per voci «diffamanti» contro personaggio storico comunista
Leo Timm, The Epoch Times, 22.08.2013
I «pettegolezzi» in Cina possono farti rinchiudere. È ciò che è successo mercoledì a Yang Xiuyu e ad altre tre persone quando i loro post online sono stati denunciati alla polizia, avendo deriso Lei Feng, modello di comportamento comunista, e altre figure pubbliche.
La polizia ha identificato Yang Xiuyu, fondatore della compagnia di promozione online Beijing Erma Interactive Marketing and Planning Co, e il suo impiegato Qin Zhihui, per aver «creato e diffuso voci online e tratto profitto dai loro atti illegali», secondo il portavoce ufficiale Xinhua. Altri due sono stati arrestati.
(Nella Foto: Studenti si soffermano sotto una statua di Lei Feng, uno degli eroi del Partito Comunista Cinese, il 28 ottobre 2004. Due uomini sono stati arrestati di recente dopo essere stati accusati di diffamare l’idolo comunista)
«La gloriosa immagine di Lei Feng è stata messa in discussione da alcuni utenti web», secondo la polizia e chi ha
denunciato i post ha richiesto una «meticolosa indagine dei creatori delle voci diffamanti l’immagine di Lei Feng».
Lei Feng era un soldato promosso a esempio di vita per altruismo e frugalità fin dai primi anni del dominio comunista. Le sue gesta vengono celebrate nel giorno di «Impara da Lei Feng». Alcuni dei post online hanno dato un colpetto alla legittimità delle sue virtù: uno di questi, salvato come un’immagine catturata dallo schermo, sostiene che Lei potesse essere corrotto, spendendo 90 yuan [circa 11 euro, ndt] di vestiti mentre il suo salario da soldato era solo di sei yuan [75 centesimi di euro, ndt].
Yang e Qin sono stati accusati di aver diffuso le affermazioni online come mezzo per attirare l’attenzione e aumentare il proprio traffico sul web. A parte Lei Feng, Yang e Qin hanno anche ridicolizzato un ben noto commentatore degli affari militari e il capo della Federazione delle Persone Disabili Cinese. La dichiarazione della polizia sostiene che Qin avesse una storia di pettegolezzi in circolazione. Nel 2011 aveva aperto un totale di dodici account differenti di microblogging per aggirare la censura e aveva più di centomila follower, usando varanti dello pseudonimo ‘Qin Huohuo’ che signfica ‘Qin Fuoco Fuoco’.
«La Cina ha portato avanti una campagna per reprimere le voci online e le autorità governative hanno detto che gli utenti della rete si dovrebbero comportare secondo principi morali basilari e fermare le false informazioni per creare un sano regno di Internet», ha risposto Xinhua. Qin e Yang hanno confessato alla polizia che gli utenti dovrebbero essere manipolati per far loro credere di essere «vittime di ingiustizia sociale» e che solo «attività anti-sociali possono aiutarli a sfogare la loro insoddisfazione».
Ma secondo il South Cina Morning Post, l’azione è parte di una diffusa campagna per screditare e mettere a tacere i dissidenti liberali, attuata da quando Xi Jinping è diventato capo del Partito Comunista. Una circolare segreta del Comitato Centrale del Partito Comunista, pubblicata in aprile, reclama un attacco completo alle forze sovversive identificate nella società cinese, tra cui qualsiasi discussione sulla società civile, democrazia e libertà di stampa.
Fonte: http://www.epochtimes.it/news/polizia-detiene-due-microblogger-per-voci-diffamanti-contro-personaggio-storico-comunista—123882
English Version
http://www.theepochtimes.com/n3/256921-police-detain-microbloggers-for-defaming-communist-role-model/
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