Cina, scuola per la tortura contro i praticanti del Falun Gong

I Cinesi sono rimasti scioccati e indignati all’inizio di questo mese, quando hanno letto che un campo di lavoro nel Nordest del Paese, chiamato Masanjia (nella foto), ha per anni applicato torture estreme e devastanti sulle persone in esso detenute. Gran parte dei dettagli di quella storia sono stati ottenuti da un diario fatto uscire fuori dal campo, attraverso la vagina di una delle sopravvissute.

Ma i lettori inorriditi non hanno mai scoperto l’identità delle vittime o lo scopo della tortura e il lavaggio del cervello a cui venivano assoggettate o il sinistro e cruciale ruolo del campo nel portare avanti la più devastante campagna di persecuzione mai orchestrata nella storia contemporanea della Cina.

Jiang Zemin, ex capo del Partito comunista cinese, era dietro questa campagna, e i suoi luogotenenti visitavano personalmente la struttura di Masanjia e premiavano le guardie che ideavano le tecniche più innovative ed efficaci nell’infliggere dolore.

Le guardie della prigione hanno usato una variazione della tecnica di tortura chiamata “cinque cavalli dividono il corpo” su Zhang Lianying, inviata a Masanjia nel 2008 perché era un caso “ostinato”. L’intensa e speciale tortura ideata a Masanja aveva lo scopo di allontanarla dal suo credo nei principi di verità, compassione e tolleranza del Falun Gong.

Le guardie hanno incatenato i suoi piedi a degli assi di legno, poi hanno ammanettato ciascuna delle mani separatamente, hanno legato corde alle sue manette, le hanno collegate a letti a castello di metallo, ognuno a un lato diverso di lei e hanno tirato in avanti i letti con forza. Le guardie dietro di lei la spingevano in avanti e la prendevano violentemente a calci. Il suo corpo era bloccato, piegato con un angolo di 90 gradi e dilaniato in avanti. «Il dolore ha fatto rapidamente bagnare di sudore i miei vestiti», ha scritto la Zhang sul sito web del Falun Gong Minghui.net, che osserva: «Il dolore di questa tortura è inimmaginabile».

Masanjia ha mostrato come fare

Masanjia, che prende il nome dalla contea in cui è situato nella provincia del Liaoning, nel Nordest cinese, è stato fondato nel 1956 e per decenni ha imprigionato intellettuali, “persone di destra” e altri che il Partito comunista cinese ha pensato di dover rinchiudere e far lavorare forzatamente.

Poi, a luglio del 1999, l’allora segretario del Partito Jiang Zemin ha lanciato una campagna politica di alto profilo per sradicare la pratica spirituale del Falun Gong. Molto rapidamente il Masanjia è diventato una parte principale di questa campagna.

Jiang aveva già fornito dei decreti interni al Partito, secondo cui nessun metodo usato contro i praticanti del Falun Gong sarebbe stato eccessivo e che le loro morti in custodia potevano essere contate come suicidi, secondo le vittime che hanno ricordato le minacce delle guardie. Quando Jiang ha dichiarato questa politica, Masanjia ha mostrato come metterla in atto.

Wan Xiaohui, una donna di 58 anni, era stata inviata a Masanjia nel 2010 per aver distribuito dvd legati al Falun Gong. Nel suo primo giorno lì, è stata spogliata completamente e lasciata al freddo. Un altro giorno, «hanno inserito aghi sotto le mie unghie».

Nel 2000 Masanjia ha istituito un reparto con lo scopo di rinchiudere i praticanti del Falun Gong e lavorare sulle loro menti. Questo in risposta alle direttive dei massimi funzionari del Partito, secondo l’Organizzazione mondiale per investigare sulla persecuzione del Falun Gong (Woipfg), un gruppo con sede a New York noto per le esaurienti ricerche sui documenti e sulle direttive del Partito.

Il progetto del Partito centrale

Masanjia non è connesso alla massima leadership del Partito attraverso una catena di comando formale — istituzionalmente risponde alle autorità provinciali del Liaoning — ma prende ordini dai massimi capi dell’apparato centrale del Partito comunista cinese coinvolti nella persecuzione del Falun Gong, secondo la ricerca di Woipfg.

Le tecniche di tortura attuate a Masanjia sono state motivo di una cerimonia di premiazione con discorsi di funzionari del Partito di alto livello nell’agosto del 2000. Li Lanqing, al tempo capo dell’Ufficio 610 — una task force del Partito al di fuori della legge creata per supervisionare la persecuzione del Falun Gong — assieme a Luo Gan, un alto funzionario della sicurezza, avevano parlato ad un gruppo di quadri, promuovendo le tecniche di “trasformazione” di Masanjia.

Il termine “trasformazione” si riferisce al processo di distruggere la volontà delle vittime e costringerle, spesso attraverso la tortura, a rinunciare alla loro fede e a giurare alleanza al Partito comunista.

«Sono stata torturata tre volte a Masanjia», ha detto Wang Chunying, in un’intervista in cinese con l’emittente indipendente Ntd Television. «Mi hanno trascinata in mezzo a due letti a castello. Le mie mani sono state ammanettate ad ognuno dei letti, una alta e una bassa, tesa fra i due letti. La polizia mi ha presa a calci violentemente in mezzo ai letti, così forte che non potevano andare oltre. Il mio intero corpo era fortemente teso tra i due letti. Il dolore lancinante era insopportabile. Quel senso di agonia è impossibile da descrivere nel linguaggio umano. Urlavo e il sudore mi scendeva sul viso».

Delegazioni ufficiali

A novembre del 2000, Masanjia aveva già ricevuto più di 31 delegazioni ufficiali, 500 persone in tutto, da molte province cinesi, secondo un documento interno dell’Ufficio 610 ottenuto da Woipfg. I funzionari della sicurezza erano venuti a imparare i segreti oscuri di Masanjia.

Han Guangsheng, un disertore dell’Ufficio 610 che ora vive in Canada, ha fornito delle testimonianze che confermano la ricerca della Woipfg in un’intervista con Radio Sound of Hope.

«I piani alti avevano inviato l’ordine di trasformare forzatamente i praticanti del Falun Gong detenuti, cioè di far loro il lavaggio del cervello, di impedire loro di credere al Falun Gong. Ma all’inizio nessun dipartimento sapeva come farlo», ha detto Han.

«Il tasso di trasformazione di Masanjia era molto alto. Quindi la nostra provincia ha organizzato tutti i vice capi d’ufficio nel sistema giudiziario per andare lì a studiare».

Han Guansheng ha chiesto a un collega, il sig. Zheng, cosa avesse imparato. «Lui disse “L’ho capito ora. L’esperienza di trasformazione del Masanjia ha solo uno strumento: i bastoni elettrici”».

Chen Kaiqu, che ha un master all’Accademia Cinese delle Scienze, è stato trasferito a Masanjia nel 2007. Nel 2008 ha rifiutato di fare il lavoro forzato, quindi una guardia gli ha elettrizzato faccia e collo con i bastoni, per ore. «La sua faccia era coperta da lividi e scottature»,secondo Minghui.net. «Era sfigurato al punto che persino coloro che lo conoscevano non potevano riconoscerlo».

Serie di premi

Il Masanjia veniva considerato a parte nei documenti ufficiali, come ad esempio una circolare del 25 aprile 2001 da parte del Dipartimento centrale dell’Organizzazione, l’agenzia segreta del personale del Partito.

«Il campo di lavoro Masanjia nella provincia del Liaoning ha, con un alto livello di responsabilità politica, reso una priorità il concentrarsi sul trasformare i membri del Partito che praticano il “Falun Gong” e ha anche trasformato praticanti del “Falun Gong” in altri campi di lavoro», afferma la circolare.

Masanjia ha fatto grandi sforzi nell’esplorare come tenere bene delle nuove forme di lavoro politico sul pensiero sul gruppo speciale».

Questo termine «gruppo speciale» è stato usato nell’esposizione su Masanjia del 6 aprile sulla rivista cinese Lens, che ha fornito una testimonianza autorevole basata su interviste con le vittime, documenti dei tribunali e direttive ufficiali. L’articolo ha scioccato il pubblico cinese e centinaia di migliaia di persone hanno mostrato la loro indignazione su internet.

L’articolo di Lens usava l’eufemismo «gruppo speciale» per riferirsi al Falun Gong, dato che la persecuzione è un argomento troppo politicamente sensibile in Cina per chiamarla con il suo nome. Ma l’identità del «gruppo speciale» era un segreto di Pulcinella.

I membri chiave del personale di Masanjia hanno ricevuto una serie di premi, come la medaglia al «Distinto esperto dell’educazione», secondo siti web ufficiali cinesi. «Educazione» in questo caso è un eufemismo per trasformazione attraverso la tortura.

I premi ai funzionari del Masajia, il modo in cui sono state inventate le tecniche di tortura estreme a Masanjia e la loro diffusione a livello nazionale e il modo in cui i massimi funzionari del Partito hanno reso esplicitamente Masanjia un esempio da emulare, tutti indicano che l’istituzione era, come il Woipfg dice, «sotto il diretto controllo del gruppo di Jiang Zemin per la persecuzione del Falun Gong».

Jiang Zemin era il segretario generale del Partito in quel momento. A dispetto delle recenti affermazioni di riforma del sistema dei campi di lavoro, gli orrori di Masanjia sono una politica ufficiale del Partito fino ad affermazione contraria.

Matthew Robertson

Fonte: Epoch Times Italia, 30 aprile 2013

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