Cina, sentenza sul Mar cinese meridionale è solo carta straccia.

L’ira di Pechino contro la decisione della Corte dell’Aia

Pechino - Per la Cina è solo carta straccia. Pechino bolla così la sentenza della Corte permanente per l’arbitrato dell’Aia che ha dato ragione alle Filippine smontando le tesi cinesi a proposito del contenzioso sulle isole contese nel Mar cinese meridionale.

Il giudizio, a prima vista inappellabile, è del viceministro degli Esteri cinese Liu Zhenmin il quale ha dichiarato che si tratta solo di un pezzo di carta senza alcuna validità, da buttare via per tornare al più presto ai negoziati.’La politica della Cina si basa sulla speranza che il governo delle Filippine si renda conto che quella sentenza non è altro che un pezzo di carta da buttare, che non avrà alcun seguito, e che pertanto decida di ignorarlo e di tornare a negoziati che si basino sul rispetto della Storia e del diritto internazionale’, ha sottolineato Liu.Nella sentenza, la Corte ha stabilito che la Cina ha violato i diritti sovrani delle Filippine nella sua zona economica esclusiva, interferendo con le attività di pesca e prospezione petrolifera, erigendo isole artificiali e non impedendo ai pescatori cinesi di operare nella zona.

Il tribunale ha quindi concluso che non esistono basi legali per rivendicare a nome della Cina diritti sulle risorse dell’area marina interessata.Ma Pechino non intende accettare la decisione dell’Aia. ‘Ci auguriamo che gli altri paesi non intendano servirsi della sentenza per intimidire la Cina’, ha ribadito Liu, ‘e speriamo di poter lavorare con loro per mantenere la pace e la stabilità nel Mar cinese meridionale invece di trasformarlo in una causa potenziale di guerra’

Lettera 43, 13/07/2016

English article,The Guardian:

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