Cina, si valuterà con una app l’obbedienza dei cittadini al governo

Sembra una distopia, ma è la realtà: ogni cittadino che propaga notizie anti-governative sui social sarà penalizzato. Al contrario, chi promuove le informazioni del governo, sarà premiato. Alla fine ci saranno effetti anche nella vita reale.

Obbedire allo Stato è un dovere, un obbligo e un onore. In Cina è anche un gioco. Grazie alle nuove tecnologie, è stato inventano un sistema per valutare la fedeltà al governo di ogni cittadino, assegnando a ciascuno un punteggio. Sembra Black Mirror, è la realtà.

Il nuovo programma si chiama Sesame Credit: misura l’obbedienza alla linea di partito e al patriottismo. Come fa? Semplice: attinge ai post e alle storie pubblicate sui social network. Gli esempi forniti dall’Independent parlano chiaro: se qualcuno posta immagini di piazza Tien An Men (ancora simbolo di protesta, dal 1989, ancora considerato molto caldo), o qualche articolo di critica sulla politica economica del Paese – basta anche solo condividere un post sul crollo delle borse – allora non è un buon cittadino. Il suo ranking scenderà.

Al contrario, se invece si condividono le notizie di partito e si approvano le nuove leggi e le nuove riforme dello Stato, allora anche il rating dei cittadini sarà più alto. Ma non è tutto così ovvio: il punteggio sale anche se si comprano scarpe da lavoro, o prodotti agricoli locali (tutto merito dello spirito patriottico) e scenderà invece se si utilizzano prodotti da importazione (nel caso peggiore, dal Giappone).

La cosa peggiore, cioè quello che rende questa applicazione davvero pericolosa, è che avrà anche effetti sulla realtà: il punteggio del bravo cittadino sarà decisivo nel momento in cui si dovranno assegnare case, rilasciare passaporti, concedere prestiti (ma questo, ahinoi, è cosa che funziona anche in Occidente, e da tempo). Più è in alto e più sarà avvantaggiato. Al contrario, il cattivo cittadino avrà una banda più stretta, minor scelta lavorativa, molte più seccature burocratiche. Addirittura, i cittadini migliori, per non perdere punteggio, dovranno tenersi alla larga dai cittadini peggiori. Gli effetti, insomma, saranno anche sociali.

Basterà poco tempo allora perché i due gruppi, i buoni e i cattivi, si dividano anche dal punto di vista geografico: i quartieri “bene” e i quartieri “male” saranno sempre più semplici da distinguere, e saranno sempre più distanti. Quello che in Occidente fa il censo, in Cina lo farà l’obbedienza al partito. Sembra una distopia, è solo un altro modo di organizzare la società.

Linkiesta,29/10/2016

English article,Independent:

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