Cina: Trapianti di organi, scoperto giro di denaro tra ospedali e Croce Rossa cinese

La Croce Rossa cinese, il cui compito è quello di facilitare i trapianti di organi, a volte è selettiva nello scegliere gli ospedali per i trapianti: secondo un recente rapporto investigativo, la Croce Rossa aiuterebbe solo gli ospedali che pagano una pesante tassa, mentre quelli che si rifiutano di pagare sono tagliati fuori dal sistema.

L’articolo, pubblicato lunedì da Beijing News, ha citato un dipendente di un ospedale situato nella provincia del Guangzhou, il quale ha riferito che la Croce Rossa avrebbe chiesto intorno ai 100 mila yuan (12.800 euro circa) per ogni trapianto, sostenendo che il denaro sarebbe servito per fornire sussidi ai donatori. La Croce Rossa cinese, ufficialmente chiamata «Società della Croce Rossa della Cina», opera sotto l’egida del regime cinese e spesso non è conforme agli standard internazionali.

Anche Yao Lin, una dipendente dell’Ospedale Militare Generale del Guangzhou, ha riferito a Beijing News che di solito, quando un donatore sta per morire, viene avvisata da un coordinatore delle donazioni di organi della Croce Rossa di Shenzhen, in modo tale che possa essere organizzato un eventuale trapianto; ma da quando l’ospedale ha smesso di fornire loro i fondi, il coordinatore a sua volta non ha più dato alcuna informazione. Yao ha anche detto che la Croce Rossa non ha mai spiegato in che modo sarebbero stati utilizzati i fondi.

Il rapporto di Beijing News ha riferito che le organizzazioni della Croce Rossa locale possiedono la maggior parte delle informazioni riguardanti il donatore di organi e che quindi, per organizzare un trapianto, possono arrivare a chiedere grosse somme di denaro.

Ma la donazione volontaria di organi è molto rara in Cina. Stando a quanto riferito da Beijing News, da quando nel marzo del 2010 il Ministero della Salute dello Stato ha lanciato un programma sperimentale in diciannove province per incoraggiare la donazione di organi, meno di 1 milionesimo della popolazione cinese ha donato. Il Centro Gestione Donazioni degli Organi Umani in Cina, istituito nel gennaio di quest’anno dalla Croce Rossa cinese, stima che da maggio di quest’anno, quando è iniziato il programma sperimentale, siano stati portati a termine 2.250 casi di donazione di organi.

Nel frattempo, un rapporto del giornale cinese Dahe Daily afferma che ogni anno in Cina circa 1,5 milioni di pazienti necessitano di un trapianto d’organi, ma solo 13 mila di loro lo ricevono. Dato il numero esiguo di persone che donano i propri organi, molti gruppi internazionali si sono chiesti quale sia la vera origine degli organi trapiantati.

Huang Jiefu, l’ex vice ministro della Salute, aveva ammesso che gli organi trapiantati sono stati prelevati da prigionieri giustiziati. Ma gli esperti dicono che il numero ufficiale dei prigionieri giustiziati in Cina è di gran lunga inferiore al numero di trapianti eseguiti ogni anno nel Paese. I ricercatori suggeriscono che la fonte più probabile di organi siano i molti prigionieri di coscienza detenuti nelle carceri cinesi, la maggior parte dei quali sono praticanti del Falun Gong, un’antica disciplina spirituale che dal 1999 viene perseguitata dal regime cinese.

I ricercatori che indagano da vicino la questione stimano che circa 65 mila praticanti del Falun Gong siano stati uccisi per i loro organi, anche se rimane difficile stabilire il numero esatto a causa della mancanza di dati completi.

Articolo in inglese:

http://www.theepochtimes.com/n3/165852-red-cross-in-china-charges-hospitals-for-arranging-organ-transplants/

The Epoch Times, 10 Luglio 2013

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