Cina: Turismo dei trapianti, sito cinese rimosso dal web

10.06.2014, Matthew Robertson, Epoch Times
Fino a maggio di quest’anno era possibile visitare il sito web cntransplant.com ed effettuare subito una chiamata per fissare un trapianto di organo nell’ospedale di Tianjin, in Cina.

«Medinet Healthcare Center… siamo i frutti di un unico albero, le foglie di un unico ramo», accennava una volta il sito.
«Noi… siamo qui per assistere i pazienti nell’ottenere un trapianto di rene, fegato o cuore in Cina». I suoi ospedali, secondo quanto affermato dal sito, operavano con tutte le licenze del caso e «sono sicuramente i luoghi in cui i pazienti terminali rinascono».

I pazienti, conosciuti come «turisti del trapianto» sarebbero poi volati in Cina per ottenere i loro nuovi organi e uscirne «rinati».

Nella foto: Alcuni medici mentre eseguono un intervento chirurgico. Lo screenshot proviene dal sito cntransplannt.com, che pubblicizza organi per destinatari internazionali, in contrasto con gli impegni cinesi nei confronti della comunità medica mondiale. (Epoch Times)

Gli organi di questo tipo in Cina provengono immancabilmente dai prigionieri giustiziati, anche se si discute su quale sia il tipo di prigioniero. La Cina si trova in un’instabile fase iniziale che consiste nell’istituire un sistema di donazioni di organi volontario, che affiancherà l’espianto di organi dai prigionieri.

I numeri ufficiali indicano che nel 2013 ci sono stati circa mille donatori di organi volontari, mentre si stima che siano stati trecentomila i pazienti cinesi che avevano bisogno di un organo. Tuttavia, ci si può aspettare che i clienti internazionali paghino di più.

L’esistenza del sito web cntransplant.com andava in contrasto con le affermazioni pubbliche da parte dei funzionari cinesi secondo cui non stavano più permettendo il trapianto degli organi per gli stranieri. La data precisa della scomparsa del sito da internet non è chiara, ma sembra essere avvenuta ad un certo momento a maggio.

«Gli ospedali e i medici che conducono operazioni private di trapianto con gli stranieri vedranno revocate le loro credenziali per il trapianto di organi», ha affermato Huang Jiefu, l’ex vice ministro della salute e il più alto funzionario di fatto per il trapianto in Cina, secondo la stampa cinese.

La Società dei Trapianti, un gruppo medico internazionale, ha cercato di lavorare in cooperazione con le autorità cinesi per anni, cercando in particolare di escogitare modi per impedire l’espianto di organi dai prigionieri giustiziati.

In una lettera insolitamente severa rivolta ai leader cinesi, la Società dei Trapianti si è riferita in modo specifico al sito web cntransplant.com come un esempio del fallimento della Cina di essere in grado di rispettare i suoi impegni.

«Il sito web di Tianjin… continua a reclutare pazienti internazionali che sono alla ricerca di trapianti di organi ‒ si legge sulla lettera ‒ Il fatto che pazienti stranieri vengano ancora sottoposti al trapianto in Cina, suggerisce che alcuni ospedali stiano ancora audacemente e irresponsabilmente violando i regolamenti governativi cinesi, rendendo la legge una mera ‘tigre di carta’. Questi centri stanno mettendo a rischio sia la fiducia pubblica in patria che infangando la reputazione della Cina sulla scena internazionale».

David Matas, un avvocato per i diritti umani, in un recente discorso lo ha definito «un passo sfrenato per il turismo dei trapianti».
La rimozione del sito web sembra dimostrare che i funzionari vogliano assicurarsi che non ci siano ovvie contraddizioni tra le dichiarazioni pubbliche e le azioni sul territorio; ciò non significa che la pratica si sia fermata, secondo quanto hanno affermato gli esperti.

A marzo, Huang Jiefu ha affermato che andava bene usare gli organi dai prigionieri giustiziati, una notevole inversione rispetto ad anni di promesse che l’uso di tali organi sarebbe stato progressivamente eliminato.

«Gli organi giudiziari e i ministeri sanitari locali dovrebbero stabilire dei vincoli e permettere ai detenuti nel braccio della morte di donare volontariamente gli organi e di essere aggiunti nel database del sistema di assegnazione degli organi», ha detto.

«Ormai non ci sono più freni nel sistema», ha detto Ethan Gutman, un ricercatore che ha recentemente ultimato un libro sull’espianto illecito di organi in Cina. Il suo lavoro si focalizza sull’uso dei praticanti del Falun Gong per i loro organi, una procedura che si teme possa aver portato all’esecuzione di decine di migliaia di praticanti.

«È una caccia aperta. È una sanguinosa caccia aperta», ha detto.

Altre ricerche indicano che gli organi dei praticanti del Falun Gong abbiano probabilmente raggiunto i turisti dei trapianti.

Due canadesi, David Kilgour ‒ ex procuratore della corona e ministro del Parlamento ‒ e David Matas hanno documentato nel 2006 le telefonate che espongono il vanto del personale ospedaliero in Cina sulla freschezza degli organi, ottenuti dai praticanti del Falun Gong, disponibili per i clienti stranieri.

Mentre la chiusura del sito web non dimostra che il turismo dei trapianti si sia fermato, risolve la questione della pubblicità lampante che aveva generato.

«Quello è stato il mio trucco preferito del Partito negli ultimi sei mesi ‒ ha detto Gutman ‒ Durante un discorso ad un pubblico universitario avrei chiesto a chiunque avesse avuto un qualsiasi dubbio di visitare il sito web sul suo smartphone».

Fonte: Epoch Times, http://www.epochtimes.it/news/turismo-dei-trapianti-sito-cinese-rimosso-dal-web—126470

English Version:
Transplant Tourism Website in China Taken Offline

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