Cina, un passo verso la riduzione dei crimini puniti con la pena di morte

Alcuni cambiamenti potrebbero essere apportati all’interno dell’ordinamento giudiziario cinese dove le autorità in materia stanno pensando di limitare i reati che, attualmente, vengono puniti con la pena di morte. Un portavoce del principale organo legislativo del Paese, il Comitato Permanente del Congresso Nazionale del Popolo (Cnp) ha dichiarato che una bozza di modifica dell’attuale codice penale verrà presentata alla prossima riunione in agosto. Una delle proposte di revisione pare riguarderà l’applicazione di una pena sostituiva a quella capitale per tutti coloro che sono stati condannati dopo che avevano già compiuto il settantesimo anno d’età. Ad oggi, sono 68 i crimini che prevedono la pena capitale e 44 di questi non sono reati violenti. Oltre all’omicidio, infatti, vengono puniti con la morte anche coloro che si macchiano di crimini quali rapina, traffico di droga e corruzione, una piaga sociale nel Paese, considerata da punire con il massimo della pena. E’ anche vero che dal 2007 ad oggi, ovvero da quando spetta al Tribunale Supremo approvare tutte le sentenze di morte, molte delle pene sono state commutate in ergastolo o si sono risolte con la sospensione. In ogni caso, Gao Mingxuan, un esperto in materia di diritto penale, ha dichiarato che passerà ancora molto tempo prima che la Cina abolisca definitivamente la pena capitale.

Fonte: Peace Reporter, 27 luglio 2010

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