Cina, varata legge per l’unità etnica in Xinjiang

La Regione Autonoma cinese del Xinjiang ha promulgato oggi una legge per l’educazione all’unità etnica. Lo riferisce l’agenzia stampa Nuova Cina, specificando che si tratta della prima norma di questo tipo varata nel Paese.

L’ estate scorsa, in Xinjiang, quasi 200 persone sono state uccise in scontri tra la minoranza degli uiguri, che rappresentano il 40 per cento dei venti milioni di abitanti della regione, e cinesi han. In luglio, ad Urumqi, la capitale della regione, gruppi di giovani uiguri hanno attaccato gli immigrati cinesi, che nei giorni seguenti hanno risposto con gli stessi mezzi. Il presidente dell’ Assemblea del Popolo regionale, Eligen Imibakhi, ha dichiarato a Nuova Cina che la legge “rende obbligatorio per tutti i cittadini lavorare a favore dell’ unità nazionale e contro la secessione. Essa stabilisce che è vietato per tutti gli individui e le organizzazioni proferire discorsi dannosi per l’ unità etnica e raccogliere, fornire, produrre e diffondere materiale di quel tipo”, ha spiegato il funzionario.
Le associazioni che rappresentano, all’estero, le rivendicazioni degli uiguri, come le organizzazioni internazionali che si battono per il rispetto dei diritti umani, temono che la legge si riveli uno strumento del governo di Pechino per comprimere ancor più le libertà civili e la cultura della minoranza musulmana degli uiguri in Xinjiang.

Fonte: Peace Reporter, 31 dicembre 2009

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