Citigroup punta sulla Cina: 7.500 assunzioni nei prossimi tre anni

Dopo anni caratterizzati da migliaia di licenziamenti, soprattutto a Wall Street e nella City di Londra, si torna dunque a parlare di incremento della forza lavoro. L’istituto newyorkese ha scelto di puntare proprio sulla Cina, e la notizia non stupisce se si tiene conto del fatto che quella di Pechino è l’economia in più forte crescita al mondo. Uno dei dirigenti responsabili della regione asiatica per Citigroup, Stephen Bird, ha spigato ieri in un’intervista che attualmente nei libri paga della banca in Cina figurano 4.500 nominativi, mentre il numero di dipendenti nell’intero continente è pari a circa 50 mila lavoratori.
Lo scorso anno la banca ha registrato una crescita record dei prestiti erogati in Cina, toccando quota 1.400 miliardi di dollari. «L’espansione nel territorio cinese è una nostra priorità - ha spiegato Bird -. Per questo stiamo avviando una politica aggressiva, basata sull’apertura di nuove filiali al ritmo più alto possibile, compatibilmente con le indicazioni che ci forniranno i regolatori locali». Lo scarto con HSBC, comunque, è ancora ampio: rispetto alle 29 filiali di Citi (che dovrebbero diventare 39), l’istituto britannico può vantarne 102, mentre Standard Chartered ne possiede 59.

Fonte: Finanza in chiaro.it, 2 settembre 2010

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