Comunicato Stampa Dafoh-Appello al ministro Di Maio per incontro con Ministro Wang Yi
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MEDICI CONTRO IL PRELIEVO FORZATO DI ORGANI-Appello al Ministro Di Maio perché chieda al Ministro degli Esteri cinese la fine del prelievo forzato di organi in Cina.
In occasione della visita a Roma del Ministro degli Esteri cinese Wang Yi il 25 agosto 2020, membri della ONG Medici contro il prelievo forzato di organi (DAFOH) chiedono al Ministro degli Esteri Di Maio di sollevare il tema dei crimini del prelievo forzato di organi da prigionieri di coscienza in Cina e di chiedere che siano immediatamente fermati.
Il Ministro cinese Wang Yi viene in Italia dopo che per mesi una pandemia devastante e ancora in corso ha sconvolto il mondo e fatto innumerevoli vittime. Se la pandemia fosse iniziata in Italia, non abbiamo dubbi che per prima cosa il governo italiano avrebbe avvisato i propri vicini e pensato alla propria responsabilità nella tutela della salute mondiale. Non è stata questa la reazione della Cina comunista.
Dopo aver nascosto i primi focolai e negato prima l’epidemia stessa poi la trasmissibilità da uomo a uomo, quando la situazione è precipitata hanno reagito con quella stessa strategia dell’inganno che abbiamo visto in azione negli ultimi 20 anni nel crimine del prelievo forzato di organi: quando le sue azioni violente e contrarie ad ogni standard etico vengono denunciate e smascherate, il Partito Comunista Cinese fa di tutto per negare le proprie azioni e responsabilità, con una strategia di insabbiamento, disinformazione e mancanza di trasparenza, con il vero obiettivo di speculare per ottenerne un vantaggio.
Da quando 14 anni fa sono emerse le prime testimonianze dirette, numerose indagini indipendenti hanno dimostrato che questo crimine è organizzato dallo Stato, coinvolge istituzioni sanitarie civili e militari in Cina e causa la morte di un grandissimo numero di persone, soprattutto prigionieri di coscienza, uiguri, tibetani, cristiani, ma soprattutto proprio praticanti del Falun Gong.
Il sistema dei trapianti in Cina è ora il secondo al mondo per numero di trapianti, ma pochi sanno che la crescita esponenziale dal 2000 in poi è stata costruita sul sangue e sui corpi dei praticanti del Falun Gong. Il China Tribunal nel marzo 2020, dopo un sistematico processo di raccolta di prove e di testimonianze, ha concluso che la pratica è ancora in corso in Cina su ampia scala, definendo la RPC uno Stato criminale.
Mentre la Cina ignora e viola le norme etiche e le leggi accettate a livello internazionale, l’Italia e l’Occidente sono ingannati e in questo modo resi complici di crimini contro l’umanità. Speriamo che l’Italia, sappia sottrarsi a questa logica e facciamo appello affinché i colloqui con il ministro Wang Yi siano l’occasione per chiedere la fine dei crimini del prelievo forzato di organi in Cina.
Il mondo è insorto di fronte agli esperimenti medici nei campi di concentramento nazisti, ma non è mai stato testimone in passato di un governo che uccide sistematicamente i prigionieri di coscienza per i loro organi, traendo profitto dai corpi dei prigionieri per alimentare e sostenere un redditizio mercato dei trapianti nazionale. Il nostro appello vuole essere un richiamo all’azione contro il sistematico prelievo forzato di organi da praticanti del Falun Gong e da tutti i prigionieri di coscienza in Cina.
Doctors Agaist Forced Organ Harvesting (Medici contro il prelievo forzato di organi) opera a sostegno dell’etica nella medicina con l’obiettivo di fornire alla comunità medica e alla società prove oggettive sul prelievo di organi operato in modo non etico e illegale. È stata premiata nel 2019 col Premio Madre Teresa di Calcutta per la legalità e nominata al premio Nobel della Pace nel 2016 e nel 2017.
Fonte: DAFOH Italia,24/08/2020
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