Comunismo oggi in Cina: Il mondo liberale deve farsi un esame di coscienza del perché sostiene le violazioni sistematiche dei diritti umani del partito-stato comunista

Di David Kilgour - A metà del ventesimo secolo, molti pensavano che il comunismo sovietico potesse sostituire la democrazia come ideologia politica dominante in tutto il mondo. Oggi, santo cielo, rimangono solo cinque paesi comunisti in tutto il mondo, che coesistono con altre circa 188 nazioni - la maggioranza con governi democratici di diversi tipo. I cinque sono: Cina, Cuba, Laos, Corea del Nord e Vietnam, ma in questa sede porremo la nostra attenzione sulla Cina.

Con 89 milioni di membri, il Partito Comunista Cinese (PCC) è il più grande partito politico al mondo, più grande dell’intera popolazione della Germania. La Cina resta il paese più popoloso del mondo, ha la seconda economia più grande e un terzo dei miliardari del mondo. Tuttavia, a causa della sua popolazione enorme (circa 1,388 miliardi di persone), il PIL pro capite l’anno scorso è stato inferiore a 7.000 dollari, solo il 55% della media mondiale, dimostrando che il percorso davanti a sé è ancora lungo.

Come la Corea del Nord e la Russia, il partito statale in Cina vuole essere una democrazia. Isaac Stone Fish, senior fellow sulle relazioni sino-americane presso il centro statunitense Asia Society, scrive: “Pechino continua a insistere - nonostante la mancanza di elezioni libere ed eque, di media non censurati e di un sistema giudiziario indipendente - che è una democrazia… Ma… mentire alle persone non è una solida base che un buon governo pone. Nei sette anni che ho vissuto in Cina, nessun cinese che non fosse un mercenario del partito comunista, ha potuto dirmi con sincerità che vivevano in una democrazia”.

Wei Jingsheng, del movimento cinese per la democrazia, riflette dall’America sull’esistenza di una democrazia all’interno del partito stesso: “La Costituzione del Partito Comunista Cinese afferma chiaramente: l’intera Cina deve obbedire alla leadership del PCC, l’intero PCC deve obbedire al Comitato centrale del PCC… alcune persone han detto che Deng Xiaoping creò un’atmosfera democratica all’interno del PCC… (lui) fu costretto a ritirarsi con la forza (nel 1989), quando promosse un paio di anziani pensionati, che erano altrettanto coraggiosi come lui, e così sono riusciti a rimuovere il Segretario Generale del Partito Comunista, e a decidere di utilizzare l’Esercito Popolare per uccidere la gente. È questa la ‘democrazia all’interno del partito comunista’?”

Nel 2006, la Coalizione per Indagare sulla Persecuzione del Falun Gong in Cina (CIPFG, il suo acronimo in inglese) ha chiesto a David Matas e a me, come volontari, di indagare sulle denunce persistenti di saccheggio/traffico d’organi dei praticanti del Falun Gong. Abbiamo pubblicato due rapporti e un libro, “Bloody Harvest”, e continuiamo a indagare. (La nostra relazione rivista è disponibile in 18 lingue all’indirizzo www.david-kilgour.com). Abbiamo determinato che per 41.500 trapianti eseguiti nel 2000-2005 in Cina, la fornitura, oltre ogni ragionevole dubbio, era di prigionieri di coscienza del Falun Gong.

David Matas e io abbiamo visitato una dozzina di paesi per intervistare i praticanti del Falun Gong che sono riusciti a sfuggire sia dalla campagna che dal paese. Ci hanno detto che hanno lavorato in condizioni spaventose: fino a 16 ore al giorno in questi campi, senza pagamenti e con cibo scarso, in situazioni di sovraffollamento, privazione del sonno e tortura. I detenuti producono una gamma di prodotti per l’esportazione come subappaltatori a società multinazionali, tra cui decorazioni natalizie e giocattoli per i ristoranti McDonald’s. Ciò costituisce un’irresponsabilità aziendale e una violazione delle regole del WTO; tutto questo reclama anche una risposta efficace da parte di tutti i partner commerciali della Cina.

James Mann, autore di “The China Fantasy: perché il capitalismo non porterà la democrazia in Cina”, ed ex capo dell’ufficio di Pechino del Los Angeles Times scrive: “i governi democratici di tutto il mondo hanno bisogno di collaborare più spesso per condannare la repressione della Cina, non solo in riunioni private, ma anche in pubblico… perché c’è una strada a senso unico in cui i leader cinesi inviano i propri figli nelle migliori scuole degli Stati Uniti, mentre bloccano gli avvocati a casa loro? Il regime cinese non si aprirà a causa del commercio che intratteniamo con esso”.

Il primo ministro Wen Jiao-Bao ha notato prima di lasciare l’incarico nel 2012: “Senza il successo della riforma strutturale politica, è impossibile per noi istituire completamente riforme economiche strutturali. I guadagni che abbiamo raggiunto… possono essere persi… e una tragedia storica come la Rivoluzione Culturale può ripetersi di nuovo”.

I governi, gli investitori e gli imprenditori dovrebbero anche esaminare perché supportano la violazione di tanti diritti umani fondamentali per aumentare il commercio e gli investimenti con la Cina. Ciò ha determinato soprattutto l’esternalizzazione dei posti di lavoro nazionali verso la Cina e l’aumento costante dei disavanzi commerciali e degli investimenti bilaterali. Siamo così concentrati sull’accesso a beni di consumo a basso costo che ignoriamo i costi umani, sociali e naturali pagati dai cinesi sfruttati per produrli?

Molti cittadini cinesi cercano le stesse cose del resto della popolazione del mondo: sicurezza e stabilità, rispetto, educazione, buoni posti di lavoro, governance democratica e un salubre ambiente naturale. Il partito di stato deve porre fine alle violazioni sistematiche dei diritti umani e cominciare a trattare i propri partner commerciali con rispetto, se si desidera che il ventunesimo secolo si sviluppi sotto i segni dell’armonia e della coerenza.

David Kilgour, avvocato per professione, ha servito nella Camera dei Comuni del Canada per quasi 27 anni. Nell’Ufficio di Jean Chrétien, è stato Segretario di Stato per l’Africa e l’America Latina e Segretario di Stato per l’Asia Pacifico. È autore di numerosi libri e coautore con David Matas di “Bloody Harvest: L’uccisione del Falun Gong per i loro organi”

Le opinioni espresse in questo articolo riflettono quelle dell’autore e non necessariamente quelle di Epoch Times.

Traduzione di Andrea Sinnove, LRF Italia Onlus


Fonte: Epoch Times Brasil, 26 ottobre 2017

Articolo in portoghese: Epoch Times, Comunismo hoje na China: O mundo livre deve examinar por que está apoiando as violações sistemáticas dos direitos humanos do partido-Estado comunista

Versione inglese: Communism Today in China

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