Container dalla Cina con 23mila borse contraffatte bloccato al Porto di Ravenna
È il secondo caso in due settimane: mittente e destinatario del carico una cittadina cinese formalmente residente in Italia ma di fatto risultata irreperibile.
I Finanzieri del Comando Provinciale di Ravenna hanno sequestrato altri 23 mila prodotti contraffatti giunti nel porto cittadino a bordo di un container proveniente dalla Cina. Sono passate solo due settimane da quando le Fiamme Gialle hanno operato un maxi-sequestro di oltre 60 mila pezzi tra borse e calzature recanti falsi emblemi di note griffes della moda, arrivate nel porto di Ravenna a bordo di quattro container spediti dalla Cina. Ora sono riuscite ad individuare un nuovo carico sempre proveniente dall’estremo oriente.
Ancora una volta è stata determinante la mirata attività di analisi dei traffici portuali condotta dai Finanzieri del capoluogo bizantino, che ha permesso di isolare, tra le migliaia di container in arrivo ogni giorno nello scalo ravennate, la spedizione a rischio.
Le successive attività di ispezione hanno confermato la presenza all’interno del container di più di 23.000 borse contraffatte. La merce è risultata avere quale mittente e destinatario il medesimo soggetto, unacittadina cinese formalmente residente in Italia ma di fatto risultata irreperibile, ora denunciata alla Procura della Repubblica di Ravenna per introduzione nello Stato di prodotti contraffatti.
Il tempestivo intervento dei Finanzieri ha così consentito di evitare che il container fuoriuscisse dall’area portuale e che si perdessero definitivamente le tracce del relativo carico illecito, inevitabilmente destinato ad alimentare il fenomeno dell’abusivismo commerciale.
Questo ulteriore intervento delle Fiamme Gialle ravennati, commenta la GdF in una nota stampa, conferma l’efficacia del dispositivo operativo messo in campo dalla Guardia di Finanza per il contrasto alla contraffazione, finalizzato ad aggredire, attraverso investigazioni a tutto campo anche di portata internazionale, l’intera “filiera del falso”, a tutela dell’economia legale ed in difesa di quanti agiscono nel rispetto delle regole.
Lugonotizie,19/07/2016
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