La contraffazione dilaga e il Governo taglia i controlli. Rapporto Confartigianato e Coldiretti
L’ultimo rapporto di Confartigianato sulla contraffazione è molto chiaro: in Italia la contraffazione in 5 anni ha fatto chiudere 7 mila imprese. Il valore della contraffazione è sui 7 miliardi, pari all’0,45% del PIL. A livello mondiale il giro d’affari è di 200 miliardi e si stima possa crescere del 74,5% nei prossimi 10 anni.
I settori più esposti alla contraffazione sono: tessile, abbigliamento, calzature, occhialeria, cosmetici e giocattoli, che rappresentano l’89,2% del valore delle merci sequestrate tra il 2008 e il 2013.
Il Paese da cui proviene gran parte della merce contraffatta, ben il 66,1%, è la Cina. Se guardiamo la provenienza in base alla tipologia di beni si nota addirittura una specializzazione dei vari Paesi a seconda dei beni contraffatti, ad esempio la Turchia produce il 51,2% dei profumi e cosmetici contraffatti e l’Egitto il 34,3% dei prodotti alimentari contraffatti.
Come vengono introdotti questi prodotti in Italia? Nel 66,1% dei casi arrivano via mare, nell’11% per via aerea e nel restante 22,9% dei casi per posta, trasporto su strada ecc. ecc. Da questo ne ricaviamo che andrebbero aumentati i controlli, esattamente il contrario di quello che sta facendo il governo Renzi, infatti neanche un mese fa il ministro della salute Lorenzin annunciava un taglio di 40 milioni proprio sui controlli di porti e aeroporti. Ricordiamo che la merce contraffatta è pericolosa, si tratta di prodotti che arrivano sul mercato senza controlli e soprattutto sui generi alimentari la prudenza non è mai troppa.
Come abbiamo visto la contraffazione causa danni economici enormi con conseguenti chiusure di imprese e disoccupazione, inoltre può causare anche danni alla salute e all’ambiente, tutto ciò deve farci riflettere quando decidiamo di acquistare un “falso”.
Oltre a sensibilizzare il consumatore sui rischi e i danni nell’acquistare prodotti contraffatti, lo Stato deve iniziare una politica di ampio respiro, coinvolgendo più Paesi possibili nella lotta alla contraffazione. Si tratta di un fenomeno globale e i vari Paesi devono agire insieme per poterlo contrastare efficacemente, quello che si può fare immediatamente è aumentare sanzioni e controlli.
Inoltre spesso dietro questi traffici vi è la mano della malavita organizzata, il motivo è semplice, rende parecchio e i rischi penali sono relativamente bassi.
Il Governo deve quindi dedicare più attenzione ad un fenomeno non molto considerato, che se stroncato può portare una boccata d’ossigeno alle imprese italiane.
di Paolo Bramante. International Business Times ,06/10/2014,
AGI.it,06/10/2014,clicc qui: “Contraffazione: Coldiretti, a tavola vale un mld; allarme souvenir”
Treviso Today.06/10/2014,clic qui: “Lotta alla contraffazione, linea dura con un protocollo regionale”
Laogai Research Foundation,14/07/2014,clic qui: “Cina attrae gli investimenti, causa la delocalizzazione produttiva, la chiusura di stabilimenti, la disoccupazione e il “made in Italy” che non c’è più”
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