Cosa si nasconde dietro la liberazione dei prigionieri in Cina?

Recentemente il regime cinese ha rilasciato migliaia di prigionieri dalle sue carceri, 31527. La notizia è stata divulgata dai media cinesi e riportata anche su quotidiani on line italiani come Radio Vaticana e Adnkronos. Questo grazie ad una amnistia concessa per commemorare la fine della seconda guerra mondiale.

I media cinesi hanno aggiunto che la maggior di loro sono detenuti che hanno commesso crimini quando avevano meno di 18 anni e sono stati condannati a meno di tre anni.

Ma cosa si cela dietro questo rilascio?

La cosa che ho notato immediatamente, analizzando le notizie, è che non danno alle carceri cinesi il loro vero nome: laogai.

E’ noto che i LAOGAI sono solo un particolare dell’attuale realtà cinese e della “educazione del terrore”, coperta da “segreto di stato”, che, in Cina, si pratica.

La notizia è vera, confermata anche da nostri collaboratori esteri contattati da me stesso.

La Laogai Research Foundation ha valutato con ricerche nel Paese del Dragone che in queste carceri dai 3 ai 5 milioni di persone sono rinchiuse ancora oggi e che 1422 sono attivi in tutta la Cina. Chiaramente la consistenza della popolazione dei Laogai è sottostimata perché, come dicevo prima, questi campi sono un “segreto di stato”.

E’ facile comprendere, con i dati evidenziati, che il numero dei detenuti rilasciati è esiguo.

Quale è il vero motivo di questo rilascio?

Le prigioni sono sovraffollate, come sempre affermato dalla Laogai Research Foundation Italia ONLUS. Alcuni prigionieri compresi quelli politici sono troppo vecchi e non possono più lavorare per fabbricare i prodotti dei Laogai. Per questo motivo il PCC non vuole spendere del denaro per delle persone esclusivamente per sfamarle. Ma non è solo questo il motivo. Con l’amnistia il regime cinese ricorre alle buone o alle cattive maniere, secondo le circostanze, per piegare gli individui alla propria volontà, come si fa con cavalli e somari. Ho volutamente utilizzato questa espressione del “bastone e della carota” che fu usata da Winston Churchill in due discorsi del 1943 per indicare la politica che intendeva seguire.

Il governo cinese tenta di accattivare i media e il consenso popolare.

Gianni Taeshin Da Valle, Laogai Research Foundation Italia ONLUS, 28/01/2016

 

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