Così i comunisti torturano i coreani. Emergono le prime verità dalla cortina del Nord.

Testimonianze agghiaccianti. Una mamma: ‘Costretta ad affogare mio figlio per volere del regime’

Vengono a galla le prime verità. Ecco le incredibili torture nella Corea comunista . Tante volte abbiamo sentito parlare degli errori e degli orrori del secolo scorso, che hanno provocato milioni di morti. Dai LAOGAI cinesi ai “bombardamenti umanitari”, dagli aborti allo sterminio del popolo Karen.

Ora torna alla ribalta la Corea del Nord.“Sono giudice da 35 anni e di casi tristi che in qualche modo toccano il cuore ne ho visti tanti, ma mai come in questo caso. C’è stata più di una testimonianza che mi ha fatto scoppiare in lacrime”. Queste le parole di Michael Kirby, giudice in pensione a capo della prima indagine mai realizzata delle Nazioni Unite sulle violazioni dei diritti umani nella “comunista” Corea del Nord.

Il rapporto si basa sulle testimonianze dirette di chi è riuscito a scappare dalla dittatura rossa. L’Onu ha invitato più volte anche le autorità del regime ad ascoltare le testimonianze e a porre domande ai disertori, ma non hanno accettato. L’uscita del rapporto è prevista per marzo 2014.Lo scenario che emerge è drammatico: torture sistematiche, morti per mancanza di cibo, esecuzioni sommarie, trattamenti disumani nei gulag.Il giudice Kirby , tra i casi più terribili che l’hanno mosso fino alle lacrime, racconta quello di una donna costretta dagli aguzzini comunisti ad annegare il proprio figlio.

Inoltre, si parla di bambini imprigionati fin dalla nascita in campi di concentramento e morti di fame, oppure di famiglie torturate solo per aver guardato in tv una soap opera straniera . Kim Song-ju, disertore che ha testimoniato davanti alla corte, ha raccontato del tempo passato in un gulag:

“Le guardie nordcoreane ti dicono che una volta entrato in prigione non sei più un uomo, ma un animale”.Non a caso sono circa 1.500 le persone che ogni anno fuggono dalla Corea del Nord.Sarebbe bello che i nostri studenti, i nostri ragazzi, i nostri figli conoscessero anche queste di storie, tra l’altro di loro coetanei, che vivono nel loro stesso tempo, ma in un posto della terra sbagliato.Ma purtroppo quando ad uccidere, massacrare, torturare è una “mano rossa” ancora si fa troppa fatica a condannare. Tante volte abbiamo sentito parlare degli errori e degli orrori del secolo scorso, che hanno provocato milioni di morti. Dai Laogai cinesi ai “bombardamenti umanitari”, dagli aborti allo sterminio del popolo Karen.

Ora torna alla ribalta la Corea del Nord. “Sono giudice da 35 anni e di casi tristi che in qualche modo toccano il cuore ne ho visti tanti, ma mai come in questo caso. C’è stata più di una testimonianza che mi ha fatto scoppiare in lacrime”. Queste le parole di Michael Kirby, giudice in pensione a capo della prima indagine mai realizzata delle Nazioni Unite sulle violazioni dei diritti umani nella “comunista” Corea del Nord. Il rapporto si basa sulle testimonianze dirette di chi è riuscito a scappare dalla dittatura rossa.

L’Onu ha invitato più volte anche le autorità del regime ad ascoltare le testimonianze e a porre domande ai disertori, ma non hanno accettato. L’uscita del rapporto è prevista per marzo 2014.Lo scenario che emerge è drammatico: torture sistematiche, morti per mancanza di cibo, esecuzioni sommarie, trattamenti disumani nei gulag.Il giudice Kirby , tra i casi più terribili che l’hanno mosso fino alle lacrime, racconta quello di una donna costretta dagli aguzzini comunisti ad annegare il proprio figlio.Inoltre, si parla di bambini imprigionati fin dalla nascita in campi di concentramento e morti di fame, oppure di famiglie torturate solo per aver guardato in tv una soap opera straniera .

Kim Song-ju, disertore che ha testimoniato davanti alla corte, ha raccontato del tempo passato in un gulag: “Le guardie nordcoreane ti dicono che una volta entrato in prigione non sei più un uomo, ma un animale”.

Non a caso sono circa 1.500 le persone che ogni anno fuggono dalla Corea del Nord.Sarebbe bello che i nostri studenti, i nostri ragazzi, i nostri figli conoscessero anche queste di storie, tra l’altro di loro coetanei, che vivono nel loro stesso tempo, ma in un posto della terra sbagliato.Ma purtroppo quando ad uccidere, massacrare, torturare è una “mano rossa” ancora si fa troppa fatica a condannare.

Giuliano Castellino, Il Giornale D’Italia, 01/11/2013

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