Una donna tibetana, Woekar Kyi, 23 anni, è stata arrestata dalla polizia cinese il 15 agosto nella città Ngaba per aver gridato slogan chiedendo “la libertà in Tibet” e il ritorno del leader tibetano in esilio il Dalai Lama. Ha anche gridato slogan dicendo che il governo cinese aveva attraversato tutti i limiti di repressione contro i tibetani. Lo comunica Kanyag Tsering, un monaco tibetano del monastero di Kirti.

Kyi è stata immediatamente arrestata dalla polizia cinese della città Ngaba, che è stato al centro di proteste anti-governative dal 2008. Diversi tibetani di Ngaba hanno perso la loro vita attraverso l’auto-immolazione o per essere stati colpiti delle forze armate durante le proteste contro il governo.

L’arresto di Kyi segue la detenzione del 15 luglio di Wangmo, un altra nomade dalla stessa zona, anche se è stata rilasciata dopo una settimana di detenzione. Wangmo, una ragazza di 22 anni, madre di due figli, aveva portato un ritratto di Dalai Lama e gridato slogan per la libertà del Tibet e il ritorno del Dalai Lama.

Il Centro tibetano per i diritti umani e la democrazia (TCHRD) ha espresso la sua preoccupazione per la condizione ed il luogo di detenzione di Woekar Kyi ed ha invitato le autorità cinesi a garantire la sua integrità fisica e psicologica.

Il TCHRD ha documentato 17 proteste solitarie dal 2013; tutte tranquille. “Nonostante le loro azioni non violente, molti manifestanti hanno affrontato pestaggi per mano della polizia locale mentre venivo arrestati. Tutti loro sono stati arbitrariamente arrestati e detenuti per un tempo prolungato in località segrete, sottoposti ad interrogatori e percosse. Alcuni sono stati in carcere pesante”.

Fonte: phayul.com, 19/8/15

English article: Nomad woman arrested in Ngaba after solo protest