Editoriale comune per chiedere di abolire la residenza forzata (hukou)

L’articolo riportato da 13 giornali. Lo hukou ha fatto crescere la divisione fra residenti urbani e nelle campagne. Per decenni i contadini migranti sono stati sfruttati come manodopera a basso costo, senza alcun beneficio per la sanità, l’educazione e la giustizia. C’è qualche ambiguità: portare i migranti in città è oggi più necessario che mai: le industrie non hanno personale sufficiente ed è necessario aumentare la domanda interna per sconfiggere la crisi economica.
Almeno 13 giornali cinesi hanno pubblicato ieri un editoriale comune in cui chiedono al governo di abolire il sistema dello hukou, il certificato di residenza obbligatoria, che limita movimenti e benefici della popolazione, soprattutto dei contadini.

L’editoriale è stato diffuso a pochi giorni dell’Assemblea nazionale del popolo, l’assise parlamentare che si raduna una volta all’anno per legiferare sulla nazione, per spingere all’abolizione di questo sistema di controllo della popolazione.

Lo hukou è stato introdotto nel 1958 per frenare l’urbanesimo selvaggio e bloccare i contadini a lavorare la terra. Dopo le modernizzazioni di

Deng Xiaoping, la crescente industria cittadina ha sempre più avuto bisogno di manodopera e l’ha pescata proprio dai migranti provenienti dalle campagne. Ma non avendo la residenza nelle città, i migranti sono stati sfruttati come forza lavoro, senza concedere loro benefici legati alla residenza, come sanità, educazione per i figli, giustizia.

L’editoriale afferma che il sistema dello hukou ha fatto crescere una divisione sempre maggiore fra la popolazione urbana e quella rurale, aprendo un mercato corrotto di vendite di certificati falsi di residenza.

L’articolo sottolinea pure che lo hukou è contro la costituzione cinese e che “tutti gli uomini sono nati liberi di muoversi”. Per questo si chiede alle autorità di “lanciare una riforma e abbandonare l’ossificato sistema dello hukou”.

L’editoriale fa notare che lasciando libere le persone di decidere dove vivere si potrà aumentare e stabilizzare la domanda interna di beni, tanto necessaria all’economia cinese in questo periodo di crisi. Vi è un’altra ambiguità che emerge dalla richiesta dei giornali: molte fabbriche nelle zone costiere fanno fatica a trovare tutta la manodopera necessaria. Il “benefit” dello hukou potrebbe offrire ai contadini più incentivi per migrare nelle città.

Fonte: AsiaNews, 2 marzo 2010

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