Filctem Cgil Prato denuncia: “Sistema di lavoro illegale cinese molto diffuso”.

“Il sistema di lavoro illegale cinese si sta diffondendo a macchia d’olio: i lavoratori, anche italiani, vengono sfruttati e i diritti negati”. E’ la denuncia della Filctem Cgil di Prato che si propone di raccogliere un dossier da trasmettere alla Procura della Repubblica.

“Ci sono tintorie e stamperie nelle quali gli orari, tutti falsi part-time, e le retribuzioni, tutte conguagliate a nero, sono divisi su base etnica, in base alla ricattabilità del lavoratore: gli italiani, che non hanno al momento alternativa alla disoccupazione, fanno circa 10 ore per sei giorni per un salario che sarebbe decente per otto; i cinesi, a cui viene fornito anche vitto e alloggio, hanno un salario che è onnicomprensivo e l’orario non ce l’hanno proprio; gli altri immigrati, spesso africani, bengalesi o pakistani, “devono” fare anche 14 ore al giorno (domenica compresa) per un compenso intorno ai mille euro. Ma spesso vengono pagati con mesi di ritardo perché obbligati a risultare assunti in attesa del rinnovo dei documenti. In più abbiamo già le prime avvisaglie di atteggiamenti razzisti e vessatori”.

“Inoltre – aggiunge il segretario Massimiliano Brezzo – abbiamo segnali che lo stesso sistema stia prendendo campo anche in alcune filature guidate da imprenditori stranieri. Prato sta diventando non solo la piattaforma logistica europea dell’abbigliamento ma anche un polo mondiale dell’illegalità nella cui economia si inseriscono, con ogni probabilità, capitali illeciti o comunque difficilmente giustificabili in una sola logica imprenditoriale. E questo ci sta uccidendo”.

Gonews,14 gennaio 2017

Condividi:

Stampa questo articolo Stampa questo articolo
Condizioni di utilizzo - Terms of use
Potete liberamente stampare e far circolare tutti gli articoli pubblicati su LAOGAI RESEARCH FOUNDATION, ma per favore citate la fonte.
Feel free to copy and share all article on LAOGAI RESEARCH FOUNDATION, but please quote the source.
Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale 3.0 Internazionale.