Firmiamo tutti per Chen Guangcheng

Tutti quelli che visitano regolarmente il nostro sito conoscono l’eroe dei diritti umani Chen Guangcheng: cieco, avvocato autodidatta, rischia la vita per difendere le donne cinesi dagli abusi e le violenze perpetrate dal regime nell’applicazione della politica del figlio unico.

China Aid e Women Rights Without Frontiers hanno ottenuto recenti informazioni sullo stato di salute precario di Chen, a causa delle torture e della malnutrizione: la polizia, infatti, impedisce alla famiglia di Chen di acquistare generi alimentari di prima necessità.

La “colpa” dell’eroico avvocato sta nell’aver denunciato gli orrori della politica del figlio unico, tanto che la rivista Time l’ha incluso nel 2006 nella lista dei 100 “eroi e pionieri” che hanno migliorato il mondo. Nel 2007 ha ricevuto il premio Magsaysay, una sorta di Nobel asiatico.

La Cina, invece, gli ha fatto scontare 4 anni e 3 mesi di laogai per “intralcio al traffico”. E’ stato più volte torturato e privato di qualsiasi cura medica. Ora langue agli arresti domiciliari. Nel febbraio scorso China Aid Association è riuscita a girare clandestinamente e fortunosamente un video a casa di Chen. Il giorno dopo, sua moglie, Yuan Weijing, è stata battuta dai poliziotti fino a rimanere priva di sensi. A giugno Yuan è riuscita a far arrivare in Occidente una lettera in cui racconta che le botte e le torture sono state inflitte da più di 10 uomini per più di 2 ore consecutive, sia a lei che al marito. Le finestre della loro abitazione sono state sigillate con lastre di metallo, libri, TV e computer sono stati sequestrati, il bastone per ciechi di Chen rubato, così come i giocattoli della loro bambina. Viste le condizioni di salute di Chen, Yuan prega di intraprendere una qualche azione legale per proteggere la sua famiglia.

Per leggere la traduzione inglese della lettera di Yuan cliccare qui.

L’attivista per i diritti umani He Peirong ha dichiarato a Radio Free Asia che Chen e la moglie saranno presto tradotti in una prigione costruita appositamente per loro e saranno separati dalla loro bambina di 6 anni a cui finora è stato impedito di frequentare la scuola regolarmente. Il figlio più grande vive già con dei parenti: quando ha lasciato la casa dei genitori l’hanno spogliato nudo per perquisirlo.

Su You Tube abbiamo pubblicato i sottotitoli in italiano al video realizzato dalla CNN, da China Aid e dalla WRWF, contenente l’appello accorato ed eroico di Guangchen e di sua moglie.

E’ inoltre possibile firmare una petizione alle autorità per la libertà di Chen e della sua famiglia.

Chiediamo a tutti i lettori di sottoscriverla.

FRP

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