Fitch, dubbi sulla sostenibilità della ripresa bancaria in Cina

Le condizioni dalle banche cinesi sono meno sicure di quanto non possa apparire dall’esterno. A spiegarlo è l’agenzia di rating Fitch, che ha sottolineato come il ricorso sempre più sistematico a transazioni “nascoste”, utilizzate per aumentare la quantità di prestiti erogati, rappresenti «una crescente area di rischio non visibile».

Nella sua analisi annuale sulle condizioni del sistema bancario in Cina, l’agenzia ha così condiviso, di fatto, le preoccupazioni delle autorità di Pechino, che nelle scorse settimane hanno più volte affrontato la questione dell’eccesso di credito concesso all’economia del Paese. Le banche hanno infatti erogato una cifra record, pari a 9.210 miliardi di yuan (1.300 miliardi di dollari) di nuovi prestiti nei primi 11 mesi dell’anno. Il che potrebbe costituire la base di una nuova bolla speculativa.

«Le esposizioni che non figurano nei bilanci sono, in questo senso, preoccupanti», hanno spiegato nel rapporto Charlene Chu e Chunling Wen, analisti di Fitch, aggiungendo come il ricorso a transazioni nascoste possa portare l’agenzia ad abbassare il rating di alcune banche cinesi tra il 2010 e il 2011.

Fonte: Finanza in Chiaro, 22 dicembre 2009

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