Il fuorviante libro bianco del governo cinese sulla situazione dei diritti umani nel Turkestan orientale
A giugno 2017, l’Ufficio Informazioni del Consiglio di Stato del governo cinese (SCIO) ha pubblicato un libro bianco intitolato “Diritti umani in Xinjiang: sviluppo e progresso”.
Il documento è stato rilasciato nel bel mezzo del Ramadan, quando molti gruppi per i diritti umani e giornalisti stavano facendo notare le constanti restrizioni imposte agli uiguri per ostacolare l’osservanza del mese santo. Queste restrizioni includevano il divieto a minorenni, studenti universitari, funzionari e dipendenti pubblici a partecipare al digiuno, l’obbligo dei ristoranti di restare aperti e l’aumento delle misure di sicurezza nella regione già altamente militarizzata.
Questo libro bianco è l’ultimo di un numero crescente di documenti simili pubblicati dallo SCIO sul tema del Turkestan orientale.
In quanto parte del Gruppo Dirigente per la Propaganda Esterna, le pubblicazioni dello SCIO sono rivolte a un pubblico straniero; I diritti umani sono stati oggetto del primo libro bianco cinese, pubblicato nel 1991, in seguito alla condanna mondiale del massacro di Piazza Tienanmen. Da allora è una priorità assoluta respingere le critiche sui precedenti nell’ambito dei diritti umani del governo cinese. Finora sono stati pubblicati quindici documenti bianchi sul tema ‘diritti umani’, escludendo quelli che criticano la situazione dei diritti umani negli Stati Uniti del 2001.
Solo nel 2003 lo SCIO ha pubblicato il suo primo libro bianco sullo Xinjiang, dal titolo “Storia e Sviluppo dello Xinjiang”. Finora sono stati pubblicati sei articoli a riguardo, con un ritmo di uno all’anno, dal 2014. L’accresciuta frequenza delle pubblicazione sul tema suggerisce che sia di crescente importanza per il governo cinese.
“I diritti umani in Xinjiang: sviluppo e progresso” continua con i temi illustrati nei precedenti libri bianchi dello SCIO sui diritti umani, sottolineando come le condizioni materiali e la crescita economica siano prove fondamentali di un miglioramento della situazione dei diritti umani. Il libro bianco sui diritti umani del 1991 inizia proprio con questo punto, affermando che “è una semplice verità che, per ogni paese o nazione, il diritto alla sussistenza sia il più importante dei diritti umani, senza i quali gli altri diritti sono fuori questione”. In questo modo, i diritti alla religione, alla libertà d’espressione, a processi equi e ad altri diritti civili sono sminuiti.
Nonostante le affermazioni contenute in “Diritti umani in Xinjiang: sviluppo e progresso”, le testimonianze riguardanti i diritti in Cina mostrano come il paese non rispetti gli standard internazionali sui diritti umani. Le affermazioni dei libri bianchi dovrebbero essere considerate con scetticismo finché media indipendenti e speciali relatori dell’ONU non saranno ammessi nella regione per comprovarle.
Il documento completo può essere scaricato qui in formato PDF (in inglese)
Traduzione Andrea Sinnove, LRF Italia Onlus
Fonte: UHRP, 6 luglio 2017
English article: UHRP, The Chinese Government’s Misleading White Paper on the Human Rights Situation in East Turkestan
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