Generale cinese: combattere le «forze ostili occidentali» su Internet
Matthew Robertson, The Epoch Times, 18/10/2013
Liu Yazhou, un generale cinese, ha dichiarato che le forze ostili occidentali stanno usando Internet per attaccare la Cina ed è il momento di reagire. Le sue osservazioni fanno parte di una serie di iniziative da parte del regime cinese per cercare di sopprimere la libertà di parola sull’Internet cinese.
(Nella foto, Liu Yazhou)
Le autorità comuniste della Cina sono state per mesi nel bel mezzo di una campagna aggressiva, carica di ideologia e talvolta violenta contro le voci libere su Internet. Ora a entrare nella mischia è un generale superiore che una volta ha studiato inglese, ha scritto romanzi e ha insegnato presso la Stanford University.
«Oggi Internet è diventato il principale fronte di battaglia per la lotta ideologica. Le forze ostili occidentali stanno cercando invano di utilizzare questa variabile per rovesciare la Cina», ha dichiarato il generale Liu Yazhou in un articolo pubblicato inizialmente dal quotidiano dell’Esercito di Liberazione del Popolo prima di diffondersi sul più ampio Internet, ottenendo il primo posizionamento sui principali portali web e sui siti web portavoce del Partito.
Il generale Liu è noto per le sue passate richieste di riforma politica, affermazioni relativamente pacate e tendenti al liberalismo. La raffica del 16 ottobre, con il suo gergo combattivo caratteristico del Partito, ha rappresentato un brusco cambiamento di tono.
I NEMICI ATTACCANO
«La situazione generale della sfera ideologica odierna è che l’Occidente è forte e noi siamo deboli. I nemici attaccano e noi ci difendiamo. I nostri avversari impostano i limiti del discorso, creano problemi e ci stancano per allentare la nostra vigilanza», ha scritto Liu prima di lanciarsi in una spiegazione del motivo per cui i membri del Partito devono rafforzare la loro fede nel comunismo.
La soluzione? Prendere il controllo di Internet. «La battaglia dell’ideologia è di fatto la battaglia del potere della parola – ha detto – Al giorno d’oggi chiunque controlli Internet, in particolare Weibo [una piattaforma di social media in Cina simile a Twitter, ndt] e i blog, ha più potere di discorso».
Liu ha detto che le voci su Internet che erano «contro la corrente ideologica principale», sono state una sorta di «zuppa di pollo per l’anima» e ammalianti per il popolo cinese. Ha aggiunto: «Al fine di lottare per il potere della parola, dobbiamo prestare grande attenzione alla tendenza dell’opinione pubblica e dei media e sviluppare metodi creativi per controllarla. Altrimenti, se i vecchi metodi non funzionassero e senza utilizzare i nuovi metodi… saremo in estremo pericolo».
Tuttavia per alcuni osservatori il discorso di Liu sapeva di niente più che i «vecchi metodi» di controllo del Partito.
IL FALLIMENTO DI MAO
«Il Partito Comunista Cinese non ha alcun modo di controllare l’opinione pubblica su Internet, quindi attaccare questi punti di vista, come i valori universali e il costituzionalismo, risale ai tempi del linguaggio di Mao Zedong», ha detto Chen Kuide, redattore del sito web straniero in lingua cinese China In Perspective.
«Al fine di proteggere il suo dominio e non crollare come l’Unione Sovietica, stanno adottando il discorso maoista. Ma questo stile di comunicazione è stato criticato dal Partito stesso e in generale dalla società dagli anni 80. Le persone ne provano antipatia e lo deridono», ha detto Chen in un’intervista telefonica.
Zenos_shiyin, un utente Weibo , ha commentato: «Sembra che il Partito sia estremamente spaventato e nervoso. Se siete così spaventati, potreste anche solo spegnere Internet e strisciare verso il letto».
IN LINEA CON IL PARTITO
Qualunque sia la persuasività delle osservazioni di Liu sull’odierna generazione Internet, avrebbero trovato un compiaciuto ascoltatore nell’attuale leadership del Partito, poiché coincidono molto con le recenti osservazioni e la linea politica del leader Xi Jinping.
«Persistete fermamente nel controllo dei media da parte del Partito; persistete nel far gestire ai politici i giornali, riviste, televisioni e siti web di notizie. Qualunque cosa in cui persistete, vi opponete, dite o fate, tutto deve rispettare i requisiti del Partito», ha detto Xi nei commenti insolitamente forti in una recente conferenza nazionale del lavoro di propaganda e ideologia, secondo quanto scrive il People’s Daily.
LE ARDENTI VITE DELLE MASSE
All’articolo di opinione di Liu del 15 ottobre ha fatto seguito un altro resoconto del 16 ottobre del People’s Daily che è entrato più nel dettaglio su quale debba essere il ruolo dei media in Cina. Ad esempio, invece di riferire su questioni negative relative alla società cinese e al regime, «l’obiettivo principale della propaganda di notizie devono essere le masse e ci dovrebbero essere più resoconti propagandistici sulla grande lotta e le vite ardenti delle masse. Dovrebbe esserci più propaganda sugli avanzati comportamenti modello e sulle toccanti storie delle persone».
I termini «avanzati» e «modello» si riferiscono solitamente ai comportamenti che sono in accordo con la propaganda del Partito Comunista.
AUTODISCIPLINA
Le autorità cinesi non stanno solo determinando la direzione dei media e la propaganda, ma anche predisponendo dei comitati in tutto il Paese che monitoreranno e garantiranno la conformità a livello locale.
Questi «comitati sulla moralità delle notizie e sull’autodisciplina» sono ora in cinque città e province; il loro scopo è quello di evitare paid news [notizie pubblicate da un media a favore di un individuo in cambio di soldi, ndt], falsi resoconti e «creare giornali puliti», secondo un resoconto ufficiale. Ogni commissione avrà venti membri: un terzo tratto dal mondo dei media, gli altri due terzi da enti affiliati al Partito.
L’idea del Partito Comunista Cinese che definisce ciò che è morale nel giornalismo ha infastidito alcune persone. «È impossibile mantenere la moralità nei media gestiti dal regime comunista!» ha urlato Zhu Xinxin, ex redattore dell’Hebei People’s Radio Station, in un’intervista a Sound of Hope Radio.
«Il Partito distrugge la coscienza dei giornalisti. I giornalisti che hanno veramente moralità e coscienza non possono sopravvivere nei media ufficiali. Vengono soppressi e perseguitati in Cina. Inoltre, non vi è alcuna base giuridica per definire ciò che è menzognero e ciò che è una diceria. Il Partito usa la politica per sopprimere i media».
Fonte: http://www.epochtimes.it/news/generale-cinese-combattere-le-forze-ostili-occidentali-su-internet—124391
English Version:
http://www.theepochtimes.com/n3/321092-fight-hostile-western-forces-on-internet-says-chinese-general/
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