Giochi olimpici invernali in Cina, la decisione (discussa) del Cio

Così il Comitato Olimpico Internazionale ha sciolto ogni riserva sulla location della futura competizione, preferendo la capitale cinese alla kazaka Almaty, dopo che anche il parlamento norvegese aveva votato contro la copertura finanziaria del progetto, determinando il ritiro della candidatura di Oslo dalla gara di assegnazione.

La decisione degli 84 delegati del Cio è stata accolta con soddisfazione dal presidente della Repubblica popolare cinese Xi Jinping. “Tutti voi avete fatto grandi sforzi per il successo della candidatura. Spero che con il sostegno di tutto il popolo continuerete a lavorare duramente per realizzare un’Olimpiade Invernale fantastica, straordinaria ed eccellente”, ha dichiarato Xi Jinping.

Pechino strappa così un doppio primato: prescelta per la futura competizione e unica città ad aver ospitato sia le Olimpiadi invernali che quelle estive del 2008.

All’entusiasmo delle autorità cinesi e dei cittadini che, secondo quanto riferisce l’Agenzia Nuova Cina, hanno festeggiato l’assegnazione nelle strade della città e nel Parco Olimpico di Pechino, si sono contrapposte reazioni di rabbia e delusione da parte degli attivisti per i diritti umani in patria e all’estero. Nei giorni precedenti alla decisione, infatti, al Cio era stata indirizzata una petizione, sotto forma di lettera, nella quale veniva chiesto di rifiutare la candidatura di Pechino dopo che, dal 10 luglio scorso, è iniziata una campagna repressiva senza precedenti.

Stavolta ad esser finiti nel mirino della famigerata Polizia Armata del Popolo sarebbero centinaia di avvocati che si occupano di diritti umani e, in particolare, gli associati dello studio legale Fengrui di Pechino, famosi per difendere in maniera gratuita diversi cittadini cinesi vittime di soprusi e vessazioni da parte delle autorità. Secondo il China Human Rights Lawyers Concern Group almeno 14 di essi sono in prigione e sei risultano scomparsi.

La petizione purtroppo si è rivelata inchiostro sprecato, così come i principi olimpici fondamentali enunciati dalla Carta, secondo cui “le Olimpiadi hanno lo scopo di creare una via basata sulla gioia nel sacrificio, sui valori educativi del buon esempio e sul rispetto dei fondamentali principi etici universali”.

Di Elena Barlozzari

Fonte,L’Ultima Ribattuta,02/08/2015

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