Giro di vite della censura in Cina: vietati video su 100 argomenti

La Cina ha diffuso oggi nuove linee guida sulla censura dei video on line, vietando circa 100 tipi di contenuti.
Tra questi, ovviamente, le questioni politiche in cima alla lista, tra cui l’indipendenza di Taiwan, le critiche ai leader del Partito Comunista e la parodia dell’inno nazionale della Cina.
Ma anche “l’adorazione di denaro”, le opinioni malsane su matrimonio e amore e i filmati “non verificati” di proteste e raduni.
Nel corso dell’ultimo anno Pechino ha intensificato la sua repressione sui contenuti online “illegali”, per esempio il modo in cui la polizia cinese blocca pesantemente molti siti web stranieri come Google e Facebook.
Lo scorso anno le autorità cinesi hanno accusato WeChat e Twitter di diffondere informazioni e notizie “politicamente dannose e chiudendo di fatto tutti gli account che fossero di semplice opposizione. Vietato ovviamente il porno, i video ritenuti immorali e quelli feticistici.
Il governo cinese incoraggia gli operatori di partecipare a corsi di formazione su come impostare brevi filmati che riguardano il Paese che devono essere in sintonia con il PCC.
Fonti: Business Insider Italia, The Guardian, 10/01/2019
English article, The Guardian: Toe the line: China bans foot fetish videos and political spoofs as censorship tightens
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